sabato, Aprile 20, 2024

ARDIS USB: NO AL TRASFERIMENTO DELLA SEDE

“Per l’attuale sede ARDIS si spendono circa 190.000 € l’anno, affermano dall’USB, cifra all’incirca equivalente alla spesa per un direttore regionale, mentre per la periferica palazzina di destinazione si spendono già più di 2.000.000 Euro l’anno che, oltretutto, vanno a finire nella casse di un privato. L’edificio del Pescaccio risulta inoltre accatastato come attività commerciale e senza la dovuta agibilità per pubblici uffici, con problemi di sicurezza irrisolti e dislocato in una zona degradata e mal collegata con i mezzi pubblici.” Tale scelta secondo l’USB appare “del tutto irrazionale e inopportuna, in particolare in un periodo in cui l’attività di intervento si intensifica a causa delle condizioni meteo-climatiche avverse, che favoriscono alluvioni, frane e smottamenti mettendo a rischio la pubblica incolumità. Il trasferimento, annunciato entro la fine di febbraio, presenta anche ricadute negative sul personale ARDIS, proveniente da tutta la Regione, che sarà probabilmente costretto a raggiungere con mezzi propri il quartiere periferico in cui è collocata la nuova sede, con ripercussioni sul già caotico traffico della capitale.” Il sindacato non ritiene accettabile “che la Pubblica Amministrazione ricorra a prendere in locazione immobili privati in simili condizioni con canoni stratosferici e, al contrario, conceda a pochi soldi i propri edifici in favore di attività produttive private. Per questo, dopo aver sostenuto le tre petizioni da parte dei lavoratori ARDIS contro il trasferimento, rimaste inascoltate dalla attuale e dalla precedente Giunta regionale, l’USB ha chiesto alla Regione Lazio di bloccare il trasferimento e di contrattare con il Demanio nuovi canoni di locazione.”

Redazione
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