venerdì, Aprile 26, 2024

ARDEA, 24ENNE ROMENO IN MANETTE PER RAPINA E VIOLENZA SESSUALE

I militari, dopo un’accurata attività investigativa, hanno accertato che l’uomo, nel mese di gennaio 2013, in Ardea, si era recato presso l’abitazione della donna, dove questa si prostituiva, con il pretesto di chiedere una prestazione sessuale. Il ragazzo, presentatosi unitamente ad altri complici non ancora compiutamente identificati, una volta dentro ha estratto una pistola, priva di tappo rosso, e sotto la minaccia dell’arma ha immobilizzato la donna al fine dapprima di violentarla ed in un secondo momento di impossessarsi di preziosi ed altri oggetti di valore oltre alla somma contante di euro 1500,00 in banconote di vario taglio. Prima di andare via i malviventi avevano legato con delle fascette da elettricista la vittima che solo dopo un po’ era riuscita a liberarsi e a richiedere aiuto. I militari sono giunti all’identificazione del reo sia sulla scorta di un’attività di tipo informativo ed attraverso l’analisi dei tabulati, ma soprattutto grazie ad alcune analisi di laboratorio eseguite dai Carabinieri del Ris di Roma che non hanno lasciato dubbi sull’identità dell’aggressore. L’uomo, che fra l’altro era già ristretto presso la Casa Circondariale di Roma Rebibbia per reati della stessa indole, solo pochi giorni fa è stato condannato in primo grado a 10 anni di reclusione presso il Tribunale di Latina; il cittadino romeno, infatti, circa un anno fa fu arrestato dai Carabinieri di Latina, in flagranza di reato, unitamente ad altri tre complici tutti italiani e provenienti da Roma, per aver perpetrato un’incursione presso l’appartamento di una prostituta del luogo con le stessa modalità attuate ad Ardea. Le successive indagini hanno consentito di appurare che il gruppo criminale si era reso responsabile di numerose rapine, stile “Arancia Meccanica”, che si erano verificate poco più di un anno fa in danno di prostitute sudamericane e dell’Est Europa domiciliate sul litorale pontino, ed in particolare a Latina. Il modus operandi era sempre lo stesso. Il gruppo partiva dall’hinterland  della Capitale per arrivare nel territorio pontino bussando alla porta di squillo sudamericane e dell’est europeo, con le quali fissavano, dopo aver consultato i diversi annunci su riviste specializzate e/o sui locali quotidiani, un appuntamento fingendosi dapprima clienti e poi in alcuni casi anche appartenenti alle FF.O.O.. Una volta entrati nell’appartamento, anziché consumare il rapporto sessuale, sotto la minaccia di una pistola, le legavano, le imbavagliavano, a volte le violentavano, prima di scappare, portando via tutti gli oggetti di valore. Con la notifica eseguita ieri dai carabinieri della Tenenza di Ardea il cittadino romeno dovrà rispondere di un ulteriore episodio, con l’aggravante nel caso specifico di aver anche violentato la vittima.

Redazione
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