venerdì, Marzo 29, 2024

POMEZIA, I GIORNALISTI LOCALI RISPONDONO CONGIUNTAMENTE AL SILENZIO STAMPA DEL SINDACO FABIO FUCCI

 Lo stesso sindaco, parlando di intermediari, dimostra di non conoscere il ruolo del giornalista. Non siamo dei passacomunicati ma professionisti riconosciuti dalla legge. Cerchiamo, analizziamo, descriviamo, scegliamo e valutiamo le notizie. Non intendiamo pubblicare comunicazioni istituzionali per le quali non avremo la possibilità, visto il silenzio stampa, di chiedere chiarimenti e specificazioni, come abbiamo sempre fatto fino ad oggi quando lo abbiamo ritenuto opportuno. E’  degradante l’idea che la stampa, secondo Fucci, debba servirsi delle comunicazioni veicolate attraverso il sito, facebook e twitter per svolgere il proprio lavoro. Per questo esistono le inserzioni pubblicitarie e il sindaco potrà acquistare tutti gli spazi che riterrà opportuno ai prezzi decisi dalle singole testate e secondo quanto prescritto dalla Legge. Un atteggiamento lesivo che si riscontra anche nella parte del comunicato in cui il sindaco dichiara che i giornalisti sono come tutti i cittadini e, di conseguenza, potranno entrare negli uffici solo su invito o appuntamento. Se prima l’ignoranza si limitava solo nel non conoscere la legge che individua il giornalista quale professionista, in questo caso si allarga alla conoscenza della Costituzione italiana. Ai giornalisti si applicano tutte le disposizioni che in essa sono riconosciute a tutela dei cittadini ma, in più, i padri costituenti inserirono un articolo ad hoc, dedicato solo all’informazione e ai propri operatori, l’Articolo 21, che specifica tutele particolari per chi svolge una professione fondamentale per la tenuta democratica di un Paese. Un impianto, quello costituzionale sulla libertà di stampa, centrato sull’affermazione di principi volti ad arginare indebite interferenze dei pubblici poteri. Principi che il nostro Paese ha recepito anche come parte integrante dell’Unione Europea con la quale l’Italia si è impegnata a rispettare il principio della libertà di stampa sancito nella Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione. I giornalisti sono anch’essi cittadini, come lo è il sindaco, ma nello svolgimento delle loro funzioni vanno oltre al proprio ruolo di semplice cittadino: diventano i narratori della realtà a beneficio di un pubblico più ampio e a beneficio della democrazia. Per questo, per il giornalista non esistono privilegi ma diritti e doveri, gli stessi che ha un amministratore locale verso il giornalista stesso. Nascondere informazioni, renderne difficile l’accesso o fornirle, permettendo la narrazione di quanto accade, solo su invito o appuntamento è quanto di più grave possa verificarsi nei confronti dei giornalisti ma, soprattutto nei confronti dei cittadini a cui si toglie la possibilità di essere informati. Una stampa sotto controllo mette in pericolo la democrazia, come insegna la storia di questo Paese. Fino al 31 agosto continueremo a svolgere il nostro lavoro senza, però, dare voce al sindaco e all’amministrazione che sono in silenzio stampa. Un silenzio, per la verità, a corrente alternata e dunque assai curioso, rotto solo per comunicare sui social network. Facebook, twitter non sono canali istituzionali e negli anni hanno raccolto e pubblicato autentiche “bufale” che gli autori sono stati costretti a smentire dopo poche ore. In futuro auspichiamo, con il sindaco e l’amministrazione, un confronto democratico, nell’assoluto rispetto della nostra professione e del nostro ruolo. I giornalisti non hanno mai leso l’immagine, la carica del sindaco e delle istituzioni comunali. In attesa che, come avviene per gli allenatori delle squadre di calcio, termini il silenzio stampa, ci permettiamo di suggerire al sindaco e a tutta l’amministrazione una piacevole lettura estiva: la Costituzione italiana.

Maria Corrao, Moira Di Mario, Rosanna Impiccini, Alessandro Introcaso, Sabatino Mele, Andrea Oleandri, Giulia Presciutti, Francesca Poddesu, Antonio Sessa, Antonello Serani, Martina Zanchi

Pomezia, 30 luglio 2014

Redazione
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