venerdì, Aprile 26, 2024

ROMA-APRILIA: “L’ALLUCINANTE VIAGGIO” SUI MEZZI PUBBLICI RACCONTATO DA UNA PENDOLARE

“Buongiorno.

Sono una cittadina che ha scelto coscientemente di non possedere l’automobile e non ricorrere all’uso di essa per gli spostamenti di lavoro, di salute, di impegni, laddove insista una rete di trasporto pubblica, pagando quotidianamente alti prezzi in termini di tempo di vita sottratto, disservizi e disagi, ma con la convinzione di perseverare, perché nel giusto. Ma a tutto c’è un limite!  Quanto ho sperimentato sabato pomeriggio (21 marzo 2015) ha dell’assurdo, considerando che si tratta di una linea extraurbana di collegamento tra due città, la capitale e il capoluogo di provincia pontino. Mi sono recata alla fermata COTRAL “Tor de’ Cenci” alle 14.45 per prendere un autobus della linea Roma-Latina, per tornare a casa dopo la fisioterapia. Probabilmente devo essere arrivata dopo il passaggio della corsa che di solito prendo per ritornare ad Aprilia, la mia città; dove, tra l’altro, alle 15.30 avevo un corso di incisione per stampa calcografica.  Così mi sono rassegnata ad attendere fiduciosa il successivo, di cui ignoravo l’orario di transito.  Mi sono vista passare davanti oltre una dozzina di corse per Nettuno, una decina per Roma, tre per Campo Ascolano, due per Torvaianica, uno per Tor S. Lorenzo, ma alle 17 ancora nessuno per Latina!!!! Ero furibonda, con il cellulare in agonia, un freddo della miseria e in gravissimo ritardo per tutto, figlie incluse. Nel frattempo sopraggiunge alla fermata una ragazza che doveva prendere il mio stesso bus e che si connette al sito Cotral per verificare l’orario del primo mezzo utile. Mi comunica la ferale notizia che l’unica corsa prevista del pomeriggio alle 17.15 è stata cancellata e la successiva è alle 20:50!  Allucinante!! Mi chiedo se mi trovo alla periferia di Roma o nel Burkina Faso. Mi consiglia di prendere un bus per Nettuno, scendere ad Anzio e da lì col treno raggiungere Aprilia, comunque intorno alle 20. In preda alla disperazione, capitolo: prendo il bus per Nettuno delle 18 circa, scendo a Pomezia e mi faccio venire a prendere dal mio amico disabile auto-munito. Siccome sono consapevole che il mio sarà uno dei milioni di casi che ogni giorno sono costretti a subire in silenzio poveri cristi che non hanno né voce, né volto, oggi presto loro la mia voce e il mio volto per gridare l’incapacità di pianificare, garantire e fornire un servizio primario strategico, sancito costituzionalmente, ma non rispettato istituzionalmente. Salvo poi ostinarsi ottusamente (e fraudolentemente) a costruire autostrade a pagamento per collegare Roma a Latina, anziché potenziare i servizi pubblici, mettere in sicurezza la Pontina (appositamente declassata da strada statale a provinciale)  e realizzare una linea ferroviaria ad essa parallela, levando milioni di auto private e pubbliche dall’asfalto. Questa è l’Italia…”

Redazione
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