sabato, Aprile 20, 2024

POMEZIA, IL CONSIGLIERE BATTISTELLI RINUNCIA AL GETTONE DI PRESENZA E CHIEDE TAGLI A COSTI POLITICA LOCALE

“Dando seguito a quanto dichiarato in fase di Consiglio, lunedì 18 maggio scorso ho presentato al Protocollo la comunicazione di rinuncia al mio gettone di presenza, indirizzata Sindaco, al Presidente del Consiglio e ai Dirigenti competenti. Di seguito, però vorrei anche spiegare le ragioni che mi hanno spinto a presentare in Consiglio Comunale la proposta di mozione sui “TAGLI AI COSTI DELLA POLITICA LOCALE”, illustrata durante la seduta di insediamento. Nel merito, la mia rinuncia a tutti i compensi economici previsti per legge per i Consiglieri Comunali, è conseguenza di una serie di riflessioni fatte da semplice cittadino in questo periodo di assenza dalla politica elettiva, ma anche in coerenza con quello che è stato da sempre il mio pensiero ed il mio modo di intendere la politica, ciò a prescindere da come sarà poi votata poi in Consiglio Comunale la proposta di delibera. La crisi economica sempre più forte nel nostro Paese, ed in particolare nel nostro territorio, ha dimostrato che è diventato indispensabile da parte di tutti e a tutti i livelli fare un altro passo indietro cercando di contribuire in modo direttamente proporzionato a ridurre ancora di più la spesa pubblica a carico della collettività. La chiusura di decine e decine di fabbriche sul territorio comunale, di attività artigianali e commerciali con la perdita di posti di lavoro così massiccia ha impoverito ulteriormente la nostra Città e soprattutto i suoi residenti e, il rimanere fuori dalla politica attiva per qualche anno, mi ha aiutato a capire meglio quali sono i veri problemi e come deve giustamente cambiare il modo di interpretare la politica che, dove necessario, deve dare per prima la dimostrazione di attendibilità. A maturare quindi la convinzione che tagliare in qualche modo i costi della politica locale sarebbe un bel gesto per riavvicinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Evitando così per primo di fare la solita e vecchia demagogia che ad oggi ha fatto l’attuale amministrazione 5 Stelle la quale, pur avendone il pieno potere politico decisionale, si è limitata a farsi un piccolo sconto (-10%) sulla propria indennità di carica, soprattutto su quella del Sindaco, del Presidente del Consiglio Comunale e degli Assessori i quali incidono maggiormente sulla spesa pubblica; ciò diversamente da come hanno fatto altri loro colleghi a livello Nazionale. Tale proposta di delibera sarà anche, a mio avviso, un modo per mettere alla prova la coerenza politica e intellettuale di tutti i Consiglieri Comunali, siano essi di minoranza, siano essi soprattutto di maggioranza. In caso contrario i cittadini avranno la dimostrazione pratica che tra il passato e il presente, che se ne dica, niente è cambiato; ci sarà quindi rimasta la solita vecchia minestra riscaldata dallo stesso insipido sapore. So anche perfettamente che qualcuno, forse ed anche giustamente oppure strumentalmente, si chiederà perché non ho mai fatto la stessa proposta negli anni passati quando ero consigliere comunale di maggioranza, ebbene, a questi voglio precisare che i tempi cambiano e con loro si modificano anche i problemi della cittadinanza. Contestualmente però, voglio rammentare agli stessi che personalmente nel 2012, pur non avendo proposto il taglio alle indennità di carica degli amministratori, in fase di approvazione del Bilancio di previsione ho avuto l’accortezza di presentare una serie di emendamenti volti ad abbassare di oltre 9 milioni di euro le spese a carico del Comune di Pomezia; tra questi un emendamento in particolare che vincolava le spese alle effettive entrate dell’Ente. Contestualmente feci anche un’altra proposta volta ad istituire il Corpo di Polizia Tributaria per aumentare il controllo su tutto il territorio e di conseguenza le relative entrate, proposta che però non sono riuscito a portare a conclusione a causa dello scioglimento prematuro del Consiglio Comunale. La proposta di dimezzare i costi delle indennità di carica, Sindaco, Assessori, Presidente del Consiglio e Consiglieri Comunali, da me presentata non vuole essere però oggetto di spaccatura né all’interno del Gruppo Consiliare del PD ma neppure tra gli altri Gruppi e singoli Consiglieri, che sono liberi di votare in base alla propria coscienza”.

Redazione
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