venerdì, Marzo 29, 2024

ROMA, ARRESTATI 7 APPARTENENTI AL CLAN CAMORRISTICO MOCCIA (video)

I provvedimenti cautelari sono scaturiti all’esito di articolate indagini condotte in stretta sinergia dalla Questura di Roma e la Squadra Mobile, indagini partite dall’uccisione, del 23 luglio 2012, di Modestino Pellino affiliato al clan Moccia, avvenuta a Nettuno dove aveva obbligo di soggiorno a seguito della condanna per gravi reati.
I soggetti coinvolti nell’operazione di polizia, denominata Poseidone-Passion-Fruit, sono stati segnalati per plurime fattispecie di reato che vanno dal trasferimento fraudolento di valori, all’impiego di denaro o beni di provenienza illecita, all’estorsione e all’illecita concorrenza con le aggravanti previste per i delitti commessi nell’ambito delle associazioni di tipo mafioso.

Nel dettaglio, l’attività investigativa ha consentito di disarticolare un sodalizio criminale, promosso ed organizzato da L. M. esponente apicale dell’omonimo clan camorristico, il quale è risultato essere il gestore di diverse attività imprenditoriali riguardanti i settori lattiero caseari e ortofrutticoli e il turistico-alberghiero attivi nella Capitale.

L.M. ha “mimetizzato” le proprie attività nell’economia, servendosi di una serie di prestanomi al fine di schermarne l’effettiva titolarità e aveva anche costituito una vera e propria società di fatto con l’imprenditore romano G. M. che operava nel settore della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli e lattiero caseari destinati ad attività di ristorazione romane di primaria rilevanza, nonché a negozi di una catena di supermercati nota in ambito nazionale. I due avevano anche progetti di espansione sul mercato ortofrutticolo di Barcellona.

Le indagini hanno consentito anche di monitorare l’interessamento di L.M. nell’acquisizione della gestione di strutture alberghiere romane, alcune già sequestrate nel 2013 e successivamente confiscate con la previsione di investimenti per circa 15 milioni di euro.
L. M. possedeva inoltre due immobili a Napoli intestati ad un’azienda alberghiera facente capo a M. M., arrestata anche lei in questi giorni.
L’attività ha visto l’impiego di 160 poliziotti e finanzieri e costituisce un importante tassello per la riconquista di vitali spazi di legalità economica, anche in quei territori, come la Capitale, lontani dai luoghi di origine delle più note e strutturate organizzazioni criminali, ma non per questo scevri da condizionamenti di matrice mafiosa. 

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Redazione
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