martedì, Marzo 19, 2024

CORI, IL 26 MARZO SECONDO APPUNTAMENTO DEL CICLO “CORI DI PIETRE E DI PAROLE”

Le età del Bronzo e del Ferro (2100/2000 a.C. – 850/825 a.C.)’, con le archeologhe Lucia Rosini e Carmela Anastasia. L’età del Bronzo nel nostro territorio è testimoniata da alcuni importanti rinvenimenti, concentrati soprattutto nel comune di Sezze, dove fra il 1986 e il 1990 furono scoperti il contesto cultuale e funerario della Grotta Vittorio Vecchi e il sito di Tratturo Caniò. Testimonianze di singole fasi attribuibili a questo periodo si hanno anche dal territorio di Cori: la prima fase (Bronzo Antico) è testimoniata da un’ansa a gomito raccolta dal Gruppo Archeologico Romano negli anni ’70 del secolo scorso. La fase più avanzata (Bronzo Medio) è invece presente fra i materiali recuperati durante i recenti saggi condotti in via dell’Impero. Le fasi più recenti sono poco conosciute, se ne ha notizia certa solo per Sezze nel sito di Tratturo Caniò, anche se dai margini nord-occidentali della Pianura Pontina provengono testimonianze per questo periodo che indurrebbero a pensare ad una precisa strategia di occupazione del territorio, probabilmente in funzione dei contatti con il mondo Egeo che dovevano svolgersi lungo la costa, di cui si colgono significative testimonianze, ad esempio, nell’abitato di Casale Nuovo, a breve distanza dalla foce dell’Astura. Più intricato il discorso per l’età del Bronzo Finale e la prima età del Ferro, epoche in cui sembrano aver origine centri destinati a durare almeno fino all’età Arcaica, come il complesso di Monte Carbolino-Valvisciolo-Caracupa, l’abitato di Le Cese presso Cisterna e Colle della Coedra vicino al lago di Giulianello. L’avvenuta stratificazione della società è rilevabile ad esempio dai corredi delle tombe di Valvisciolo o di Lariano. Particolarmente significativa appare la strategia adottata nelle scelte ubicative degli abitati che, da una parte sembrano prediligere posizioni favorevoli al controllo delle vie di transito, da mettere in relazione probabilmente con la formazione delle due importanti direttrici di scambio fra l’area tirrenica centrale e la Campania (quella marittima e quella interna del Sacco-Liri), dall’altra, siti arroccati su cime piuttosto impervie (come Monte Nero e Roccagorga), sembrano indicare delle precise esigenze difensive. I prossimi appuntamenti in programma. Sabato 16 Aprile, ore 16:30, ’Cori di pietre e di parole’ con il prof. Francisco J. Lobera Serrano. Gran finale sabato 21 Maggio, alle ore 21, in compagnia dei Canusìa, ’Fiore di cardo. Musica popolare del Lazio’, in occasione della Notte Europea dei Musei.

Redazione
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