venerdì, Aprile 26, 2024

CERVETERI, LADISPOLI: RIATTIVATO SPORTELLO ANTIVIOLENZA

Dopo la positiva sperimentazione dello scorso anno, i due Assessorati alle Politiche sociali dei Comuni di Cerveteri e Ladispoli si erano impegnati a fare tutto il possibile per individuare le risorse utili a riattivare in breve tempo il servizio. Lo Sportello torna quindi potenziato e forte di nuove collaborazioni sul territorio, con nuovi servizi sempre gratuiti per l’utenza.

Lo Sportello Antiviolenza nasce come un progetto finanziato nell’ambito del Piano di Zona del distretto socio-sanitario di Cerveteri e Ladispoli, con risorse messe a disposizione dalla Regione Lazio. Il progetto è stato predisposto dalla Cooperativa Karibù con la collaborazione della Cooperativa Solidarietà e dei Carabinieri della Stazione di Ladispoli.

“Presso lo sportello ci saranno diverse figure professionali pronte ad accogliere e seguire le utenti nel loro percorso, come l’assistente sociale, lo psicologo, lo psicoterapeuta e l’avvocato – ha detto l’Assessora Francesca Cennerilli, del Comune di Cerveteri – il primo obiettivo è dare vicinanza e ascolto a queste donne che, spesso, si sentono sole e scoraggiate e non hanno idea a chi rivolgersi per essere aiutate. Anche per questo abbiamo voluto che ci fosse un numero telefonico attivo tutti i giorni, per superare quello che spesso è il primo ostacolo alla risoluzione del problema, cioè l’imbarazzo di chiedere aiuto. Siamo molto soddisfatti di essere riusciti a riattivare il servizio e di poter contare sull’esperienza e la professionalità di personale altamente qualificato”.

“L’importanza della rete territoriale è fondamentale, non soltanto per condividere esperienze e professionalità, ma anche per rendere più stretta la maglia della solidarietà. Saremo inoltre in contatto con gli altri centri antiviolenza del territorio, come quello di Bracciano – ha spiegato l’Assessore Roberto Ussia, del Comune di Ladispoli – Garantendo la massima discrezione, lo Sportello Antiviolenza metterà a disposizione delle utenti tutta l’assistenza di cui possono aver bisogno da quella più propiamente sanitaria, come il pronto soccorso e l’ospedale, all’assistenza legale, sia in ambito civile che penale, e ad altre forme di assistenza diretta a sostegno della persona e dei minori a carico”.

Redazione
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