I gruppi di Mancini e Centioni si battagliano sportivamente parlando con timbro, ritmo e bel gioco: il gol non arriva, e la partita termina sul segno X con uno zero a zero finale che però racconta solo in parte la partita. Sono stati i due numeri uno, in effetti, a prendersi la scena più volte, con interventi a chiudere tutti i varchi e ad impedire il cambio di punteggio. Chance a ripetizione, e anche piuttosto nitide: in particolare è il portiere della capoclasse Santi a farsi vedere strappando applausi, quando in almeno due occasioni compie miracoli sportivi che rendono onore al valore del ragazzo, ma anche alla spinta dei padroni di casa. In particolare sull’ottima conculsione di Bufalini, nel primo tempo, il numero uno pometino è eccezionale. Nel secondo tempo, per ripetersi, dice no all’incornata di Rocchi che, da due passi, lo chiama all’intervento forse più decisivo. Tuttavia, non è da meno il collega: con l’Unipomezia che cresce nel corso dei minuti, produce gioco e palle gol, Ferronetti deve scaldare i guantoni più volte. La chance più ghiotta capita a Erik Laghigna: il talento dei pometini spaventa l’intera retroguardia Real e il pubblico di casa quando si fionda in una sorta di uno-contro-uno con lui: ma il portiere è saldo sui suoi passi, e non si lascia sorprendere. Con ribaltamenti di fronte e occasioni purissime, tuttavia, né Unipomezia nè Colosseum riescono a sbloccarla. Così, il gong sancisce il pari, a reti bianche, e permette ai Crimson di allungare ulteriomente a 70 punti. Viceversa, per il Colosseum è un rallentamento: benché in casa, benché contro la capolista, il Real avrebbe preferito non contare, a fine giornata, un discatto di tre punti dal Racing Club, specie in una fase cosi calda della stagione, ricca di tanti impegni ravvicinati in pochi giorni. Tutto ancora aperto lassù: per un finale imperdibile.
