L’Ufficio Studi di Confcommercio prevede una spesa di 344 euro a famiglia per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature e accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. Secondo l’Adoc, invece, un consumatore su quattro effettuerà acquisti on-line.
Eppure, nonostante le stime, è proprio il vicepresidente di Confcommercio Renato Borghi, a confermare quanto la crisi economica influenzi il mercato e l’atteggiamento dei consumatori, lo scorso anno infatti le spese complessive non sono state elevate e, in base alle previsioni delle associazioni dei consumatori, solo il 45% degli italiani potrà approfittare dei prossimi sconti.
Come ogni anno, Confcommercio ricorda alcune regole e consigli per il corretto acquisto degli articoli in saldo, primo fra tutti l’indicazione del prezzo: il negoziante ha l’obbligo di indicare sul cartellino il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale, e soprattutto il consumatore ha diritto al cambio dell’articolo nel caso in cui sia difettoso. Bisogna inoltre considerare che si hanno due mesi di tempo per far presente al negoziante un capo difettoso e non i sette giorni come spesso viene indicato da chi vende. Attenzione infine che la merce scontata sia stagionale: la legge prevede infatti che i saldi non riguardino tutti i prodotti, ma solo gli articoli cosiddetti “di moda”, cioè quelli che hanno probabilità di deprezzarsi se non vengono venduti durante la stagione; per evitare confusione o acquisti indesiderati, infatti, il negoziante dovrebbe osservare l’obbligo di esporre separatamente la merce in saldo da quella non scontata.
LAZIO, DA DOMANI AL VIA I SALDI INVERNALI: PESO DELLA CRISI E PREVISIONI DALLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
