giovedì, Aprile 18, 2024

LATINA, OPERAZIONE TIBERIO: 6 PERSONE IN CARCERE E 4 AI DOMICILIARI PER CORRUZIONE E ASSOCIAZIONE A DELINQUERE

I provvedimenti sono scaturiti da un’articolata attività d’indagine, a seguito di approfondimenti SUL mancato intervento, da parte del comune di Sperlonga, in relazione agli abusi edilizi connessi alla realizzazione del locale albergo “Grotte di Tiberio”. Le indagini avevano consentito di accertare l’inerzia dei responsabili dell’ufficio tecnico del locale Comune che si erano succeduti nel tempo, nell’avvio della procedura di ripristino dello stato dei luoghi, nonostante fosse evidente l’esistenza di un abuso edilizio emerso durante e dopo la realizzazione dell’albergo, peraltro sancito da una sentenza di condanna emessa dalla Corte di appello di Roma nel 2014. In relazione a tale circostanza era stata ipotizzata anche l’ipotesi di corruzione in capo ai responsabili dell’Ufficio Tecnico del Comune di Sperlonga che si erano succeduti nel tempo. Nel mese di gennaio del 2016 la Procura di Latina delegava al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Latina accertamenti finalizzati a sviluppare alcuni aspetti emersi durante le pregresse indagini ed approfondire gli illeciti rapporti fra gli indagati. Le investigazioni, svolte dal Nucleo Investigativo in collaborazione con il personale del NORM della Compagnia di Terracina, oltre a confermare la sussistenza dei reati di corruzione in precedenza richiamati, hanno consentito di accertare l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di turbata libertà degli incanti ed alla corruzione, al fine di pilotare le aggiudicazioni delle di appalto e alla valorizzazione del complesso archeologico Villa Prato di Sperlonga per un importo di 700mila euro;
ristrutturazione del Comune di Prossedi (LT) per un importo di 230mila euro;
affidamento del Servizio di spazzamento delle strade extraurbane del comune di Priverno (LT) per un importo di circa 40mila euro ;
restauro dell’istituto scolastico “Don Andrea Santoro” di Priverno di circa 35mila euro.
Le indagini hanno consentito di documentare l’operatività di un vero e proprio sistema corruttivo, attuato da una serie di società che, grazie alla collusione dei responsabili dei procedimenti, riuscivano ad “inquinare” le gare pubbliche di piccole e medie dimensioni tentando, ed in alcuni casi riuscendovi, a predeterminare la scelta del contraente.

Redazione
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