martedì, Aprile 23, 2024

CIVITAVECCHIA, ANCORA IN STALLO IL COMPLETAMENTO DELLA SUPERSTRADA

Ad affermarlo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio. Tuttavia, la preoccupazione c’è ed è motivata dalla recente bocciatura del tracciato verde proposto da Anas, in conferenza dei servizi, con tre pareri negativi – quello del comune di Tarquinia, del consorzio di Bonifica e soprattutto della commissione Via del Ministero dell’Ambiente – contro gli undici favorevoli rischiano ancora una volta di far saltare l’opera, giudicata strategica per il territorio, soprattutto per quella reale concorrenza con i porti del nord Europa. E la preoccupazione è tanta. Come confermano gli interventi del presidente di Unindustria Civitavecchia Stefano Cenci e di Enrico Luciani nel corso della trasmissione “Il Punto” su Mecenate Tv. «La bocciatura del completamento della superstrada grida vendetta – ha tuonato Cenci – questa è la più grande opera che Anas costruirà a livello nazionale: oggi voglio sperare che il ministro Galletti non abbia letto la relazione della sua commissione Via. Con questo non vogliamo dire che l’ambiente non è importante, anzi è fondamentale. Ma questa strada va fatta, per noi è vitale. Il suo completamento o meno determina il successo o la morte di questo territorio». La questione arriverà quindi al consiglio dei ministri, con l’associazione che si è detta pronta a spiegare ad ogni ministro l’importanza dell’arteria. «Un’opera strategica – ha aggiunto il presidente della Cpc Enrico Luciani – c’è qualcuno che oggi è contro lo sviluppo di questo territorio. Se si perde la possibilità urgente di terminare quei chilometri che ci collegano al corridoio 5 Sud per Kiev, saremo morti. Perché la trasversale è vitale, anche per il possibile rilancio del settore container, oggi monco di un’arteria necessaria e non più rinviabile. Dei tre tracciati proposti, quello verde è il meno impattante, passando anche su una strada già esistente. Mi auguro che tutte le forze di questa area intervengano, tutti i disoccupati, i sindacati e la politica difendano questo progetto; perché altrimenti si rischia di compromettere pericolosamente lo sviluppo del porto e dell’intero territorio».

Redazione
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