martedì, Aprile 23, 2024

DURO COLPO DELLA GDF AL CLAN MALLARDO, SEQUESTRI DI IMMOBILI E AZIENDE ANCHE A LATINA

La confisca rappresenta l’ultimo capitolo di un percorso giudiziario che ha visto, nel 2013, il Tribunale di Latina disporre il sequestro di prevenzione e, nel giugno 2014, la confisca di primo grado. Le complesse indagini di polizia economico-finanziaria, avviate nel 2012, hanno consentito di accertare la costante ed inarrestabile ascesa, nella Provincia di Latina di Napoli ed in parte in Emilia Romagna, dei due fratelli, noti imprenditori campani, attraverso rapporti dai reciproci vantaggi con esponenti di spicco del noto clan di camorra Mallardo. In particolare, la feroce operatività criminale del clan è stata nel tempo orientata, oltre che al finanziamento del traffico di sostanze stupefacenti, prevalentemente al controllo, attraverso la partecipazione finanziaria o con la riscossione di quote estorsive, delle attività economiche di rilievo, tra queste edilizia, appalti pubblici, forniture pubbliche, commercio all’ingrosso. In questo senso, emblematica è la definizione accademica dell’”impresa camorrista”, resa da un noto pentito di camorra rispetto al modo di fare impresa del clan Mallardo: non impone il pizzo estorsivo, ma gli esponenti di rilievo di tale organizzazione camorristica entrano “di fatto” in società con gli imprenditori, di modo che questi ultimi diano una parvenza di liceità all’attività economica, mentre i camorristi partecipano direttamente ai guadagni, riuscendo, contestualmente, a reimpiegare i proventi derivanti da altre attività delittuose. Il provvedimento della Corte di Appello di Roma ribadisce, pertanto, la solidità dell’impianto accusatorio formulato dalla D.D.A. di Roma, sia per quanto concerne la pericolosità sociale dei soggetti, sia in ordine alla manifesta sproporzione tra il patrimonio mobiliare, immobiliare e societario ai medesimi riconducibile e la rispettiva situazione reddituale, ordinando la confisca di tutti i beni individuati consistenti in:
patrimonio aziendale e relativi beni di 11 società, con sede nella provincia di Latina, Napoli, Caserta e Bologna.
Quote di ulteriori 2 società, con sede nella provincia di Napoli e Bologna, operanti nel settore della costruzione di edifici;
68 unità immobiliari nella provincia di Latina, Napoli, Caserta, Ferrara e Bologna;
20 auto/motoveicoli;
15 rapporti bancari/postali/assicurativi/azioni; per un valore complessivo di stima dei beni sottoposti a confisca pari ad € 38.183.094,00.

Redazione
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