giovedì, Aprile 25, 2024

TARQUINIA, STRAPPO DEFINITIVO TRA MAZZOLA E MORI

«Oggi si è consumato, semmai ve ne fosse ancora dubbio,- commentano i due consiglieri moderati – il definitivo strappo con l’amministrazione comunale e con la maggioranza di cui pure in questi anni abbiamo fatto parte». Nonostante la «cacciata» del vice sindaco Renato Bacciardi, il gruppo consiliare dei Mo.Ri aveva pubblicamente dichiarato che non sarebbe uscito dalla maggioranza ma avrebbe valutato di volta in volta le posizioni da assumere sulle singole proposte di deliberazione. «L’amministrazione ha chiesto di dare prova (l’ennesima), di senso di responsabilità, per votare un bilancio milionario ed «elettorale», figlio della tornata dell’ 11 giugno – dicono però i due consiglieri moderati – Ebbene, mai in questi mesi siamo stati coinvolti in alcuna discussione. Al contrario, il nostro gruppo è stato solo e soltanto oggetto di attacchi politici, da ultimo in occasione del nostro contributo a sostegno della nostra amica Luisa Ciambella, capolista alle primarie Pd per la mozione Renzi». «Il senso di responsabilità, che oggi ci veniva richiesto,- spiegano quindi Voccia e Capitani – non può certo essere giustificato da un atteggiamento arrogante da parte di chi, a partire dal 2007, ha tratto benefici concreti dall’apporto delle forze moderate, che in diverse formazioni e in diverse competizioni hanno mostrato, da una parte, la non autosufficienza del Pd nell’essere forza di governo; dall’altra, la sua inoppugnabile necessità di interloquire con soggetti senza i quali il Comune, la Provincia, l’Università Agraria, mai avrebbero visto il successo del centrosinistra». «Oggi la nostra scelta di campo è chiaramente a sostegno di un progetto politico diverso, – aggiungono Voccia e Capitani – che partendo dal civismo inteso come radicamento nella società e nella comunità locale, attraverso la candidatura a sindaco di Renato Bacciardi, si pone l’obiettivo primario di ridare a Tarquinia non tanto una voce, ma soprattutto un orecchio, anzi due, per ascoltare, più che urlare con arroganza la propria superiorità». «Siamo e saremo disponili a votare il bilancio in seconda convocazione, – concludono i MoRi – a condizione che questa maggioranza e le forze che la sostengono riconoscano pubblicamente gli errori fatti. Non chiediamo abiure o ammissioni di colpe. Solo ridare alle cose e alle persone il giusto peso. Perché chi vince le elezioni non vince la città e non ne diventa proprietario. Tanto più se le vince con e grazie agli altri. Allora ci saremo, questa volta sì, con piena responsabilità, per votare un bilancio che non è di qualcuno o per qualcuno, ma è per Tarquinia e per i suoi cittadini, il futuro dei quali è la sola cosa che ci interessa». (Seapress)

Redazione
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