“Nella costatazione del progressivo decadimento della struttura – hanno infatti spiegato dal cda – non più utilizzata e non più manutenuta, abbiamo deciso di richiedere all’Arsial, proprietaria dell’impianto, di poter vinificare le nostre uve, nelle more della decisione del Tribunale di Civitavecchia presso il quale è stata avviata azione di reintegro, con l’impegno di corrispondere il canone di concessione e di assicurare l’efficienza dei macchinari”.
Il Cda ha inoltre sottolineato che negli ultimi anni le uve di zona sono state conferite presso diverse cantine rendendo impossibile la produzione di vino con uve locali e la denominazione DOC Tarquinia.
CENTRO VINIFICAZIONE CANTINA TARQUINIA: IL CDA PUNTA AL RILANCIO
