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Disagi idrici: i cittadini preparano le contromosse

Civitavecchia – “Abito qui da quando avevo 7 anni. Oggi ne ho 93 e non ho mai tribolato così tanto. La notte, tanto dormo poco, aspetto che dai rubinetti esca dell’acqua per poter fare un po’ di scorta per il giorno successivo”. L’ultranovantenne Roberto a piazzale Torraca ci è praticamente nato. E non ricorda un periodo di crisi come quello di oggi. È lui l’immagine simbolo di una situazione che ha già portato all’esasperazione troppe famiglie.
Ieri mattina, davanti all’unica fontanella disponibile, c’era l’intero quartiere. Un quartiere che conta molti anziani e che oggi è arrivato al limite della tolleranza dopo giorni e giorni a secco. Tanto che a gran voce i residenti hanno ribadito: «Le bollette non le paghiamo». Fuori la politica, fuori i diverbi sui social network con l’assessore Alessandro Ceccarelli, lontana qualsiasi ipotesi di voler difendere una parte politica piuttosto che un’altra. I residenti della zona partono da un dato oggettivo: «L’acqua non c’è. Sono settimane che non c’è. E se il buongiorno si vede dal mattino, difficilmente trascorreremo un’estate serena». E con questo non vogliono attaccare pretestuosamente l’amministrazione, «ma – hanno aggiunto – in questi giorni abbiamo notato soltanto indifferenza. Ed un silenzio assordante che è la risposta maggiore a chi, come noi, combatte quotidianamente con questo disagio. È una questione di dignità. Oggi chiediamo acqua e rispetto». E di una cosa accusano il Pincio. «Non hanno saputo e continuano a non saper gestire l’emergenza. Le autobotti? Un miraggio. Un’assistenza ai quartieri più colpiti? Neanche l’ombra. Si sono presentati all’incontro che avevamo organizzato tra di noi all’Uliveto elencando problemi che conosciamo ma senza proporre alcuna soluzione. E quelle servono invece oggi».
La situazione è difficile, il nervosismo aumenta. Ieri mattina perfino il fornaio del quartiere ha abbassato la serranda: fuori la vetrina la scritta ‘‘Chiuso per assenza di acqua’’. Anche il bar vicino ha gli stessi problemi e non sa quanto riuscirà a resistere. «Chi paga tutto questo? – si sono chiesti i residenti della zona – compriamo acqua, abbiamo dovuto acquistare ghirbe capienti, portiamo gli abiti in lavanderia, paghiamo chi ci porta l’acqua al quarto piano senza ascensore. C’è gente anziana, allettata: è una vergogna». Un pensionato, qualche giorno fa, è caduto per le scale mentre portava le bottiglie d’acqua a casa. La solidarietà tra vicini non basta più. Servono iniziative concrete.
E se i residenti sono pronti a presentare un esposto in Procura, l’assessore Ceccarelli prova a spiegare che c’è grande richiesta di autobotti. «Ce ne sono due, la nostra e quella dell’esercito – ha spiegato – sta per partire la gara per la disponibilità di una terza autobotte ma da attivare solo se le due non ce la fanno». E chiede pazienza. Ma i cittadini non ne hanno più. Lo dimostrano, ad esempio, i commenti alle foto postate ieri mattina sulla pagina Facebook ‘‘Emergenza acqua’’: alla Marina, alle 7 del mattino, si annaffia come se ci fosse acqua in abbondanza. Alla stessa ora la fila è già lunga alla fontanella di piazzale Torraca.
(Seapress) 16/06/2017

Redazione
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