venerdì, Marzo 29, 2024

Cerveteri, Travaglia: ’’La risposta a Marini nella sede opportuna’’

Cerveteri – Come si può interpretare, quanto il consigliere del Pd Juri Marini ha chiesto all’esordio del suo mandato in consiglio comunale, prima ancora che la macchina amministrativa fosse pronta per partire con l’elezione delle cariche istituzionali e la formazione delle commissioni che chiede al presidente del consiglio che sarà eletto di calendarizzare una sua personale proposta di delibera? Un intervento a gamba tesa con poca osservanza di rispetto nei confronti dei colleghi consiglieri? Un contrappeso, come quasi un voler dire: ‘‘Ci sono anche io”! Visto che tutti si aspettavano delle dimissioni dal consiglio e con stile renziano stretto dalla politica dopo la batosta ricevuta come aveva annunciato sulla stampa? La proposta, in effetti è apparsa ai più irrituale nella forma, in quanto una proposta di delibera viene presentata col supporto di un quinto dei consiglieri e lui la ha presentata da solo. Potrebbe poi considerarsi la proposta, tanto tempestiva da essere considerata fuori tempo, in quanto, riguardando la stesso una revisione del regolamento che intervenisse sulla formazione delle commissioni consiliari. Ritiene, Juri Marini, che le commissioni consiliari nel comune di Cerveteri non rispettano la legge che le vorrebbe uniformate alla legge statale e cioè che rispetto al metodo dettato dal regolamento attuale, che in ogni commissione vede rappresentata la maggioranza con tre membri e l’opposizione con due, per raggiungere il massimo livello di legalità e trasparenza, in ogni commissione dovrebbe essere nominato un rappresentante di ogni lista. Niente da eccepire sul principio se non fosse che così, i trenta membri delle commissioni, che sono sei, diventerebbero ottantaquattro, quasi triplicando gli oneri relativi ai gettoni di presenza, del quale ogni membro ha diritto nonché dei rimborsi alle aziende delle quali i commissari sono dipendenti per le ore che prestano al servizio della comunità. Un bel risparmio, non c’è che dire. Juri Marini incalza il presidente del consiglio Travaglia con una lettera aperta distribuita alla stampa, rimproverandolo del fatto che la sua proposta è stata calendarizzata per il consiglio del 31 e non per quello del 21. Il presidente Travaglia, sentito al riguardo dice: «Sarà la sede opportuna, quella istituzionale, dove il consigliere Marini avrà risposta».

Non sarà che il presidente, responsabilmente voglia impedire il blocco dell’attività amministrativa per almeno un paio di mesi, perché tanto avverrebbe in assenza delle commissioni per il tempo occorrente alle trasformazioni richieste se per caso la proposta di Marini venisse accolta?

Redazione
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