sabato, Aprile 20, 2024

Autotrasporto pronto alla mobilitazione

Civitavecchia – Il grido d’allarme dei giorni scorsi si fa sempre più concreto. L’autotrasporto locale è deciso. O si avranno risposte nei prossimi giorni – e non significa certo agosto ma vuol dire a stretto giro di posta – oppure sarà pronto a dare battaglia. Non ci sono più scuse e soprattutto non c’è più tempo da perdere.
La partita principale si gioca al porto. “Abbiamo chiesto da mesi all’Authority di fare da tramite con Maersk per un incontro – hanno spiegato il direttore del consorzio locale Patrizio Loffarelli ed il segretario generale Assotir Claudio Donati – ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. L’operatore, leader nel settore container, a Civitavecchia con una nave a settimana di cui siamo comunque contenti, non ha mai voluto intavolare un dialogo con la categoria. Siamo poi preoccupati per delle concessioni che sono state rilasciate nelle ultime settimane e che hanno visto mettere da parte gli autotrasportatori locali, rispondendo invece appieno alle esigenze di operatori forestieri”. Una scarsa attenzione, quindi, da parte di Molo Vespucci all’imprenditoria locale che non vuole privilegi, come hanno ribadito, ma trovare spazi nel rispetto delle regole e della competitività. L’autotrasporto locale si sente marginalizzato ed è quindi pronto alla mobilitazione e alla protesta. I tempi sono maturi. A meno che, in questi giorni, non arrivino risposte dall’Authority. “Perché è inaccettabile – ha aggiunto Loffarelli – che non si sia riusciti ancora ad organizzare un incontro. Vogliamo capire quali sono le linee di indirizzo che Molo Vespucci vuole dare anche al nostro settore. Finora siamo stati fin troppo responsabili”.
Una vertenza che, secondo Donati, varca i confini strettamente legati al settore locale, “interessando invece – ha aggiunto livelli regionali e nazionali. Civitavecchia – ha aggiunto – è il porto di Roma, importante mercato di consumo sotto il profilo delle merci. È illogico che i punti di approvvigionamento non siano proprio in questo territorio. Non abbiamo segnali positivi, in questo senso, per il 2017 e ci aspettavamo da questa nuova presidenza un input che ancora non è arrivato, con il paradosso che senza sviluppo si vanno comunque a privilegiare imprese forestiere. Questo vuol dire non tradurre in lavoro ed occupazione locale quanto avviene nello scalo, a discapito quindi dell’economia del territorio”.
Assotir e Cac richiamo anche la politica, a tutti i livelli, finora disattenta. “Serve maggiore attenzione – hanno aggiunto – da parte della Regione sulle tematiche portuali”. Ma le vertenze sono anche altre. A partire dalla questione Enel, in attesa che il Pincio, come promesso, convochi un tavolo. “Vogliamo un dialogo – hanno concluso – per far inserire nel circuito anche altre imprese, consolidando comunque l’attuale lavoro”.
(Seapress)

Redazione
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