giovedì, Aprile 18, 2024

Duro colpo della Guardi di Finanza alla pirateria informatica, 8 indagati e 20 siti sequestrati

Lazio – Duro colpo alla pirateria informatica da parte dei finanzieri del Nucleo Frodi Tecnologiche. Le Fiamme Gialle hanno concluso un’attività investigativa in diverse regioni d’Italia, tra cui anche il Lazio, i cui risultati vedono 8 persone indagate, 20 siti internet illegali oscurati mediante inibizione e 12 computer 30 hard disk ed altri supporti informatici sequestrati. L’indagine di polizia giudiziaria è volta al contrasto del fenomeno del warez illegale, attuato mediante lo scambio e successiva vendita, non autorizzata, di materiale digitale (software, file multimediali, e-book) tutelato da copyright. Sui siti oggetto di sequestro sono stati aggregati ed offerti una grande varietà di contenuti. Il meccanismo di condivisione degli stessi ha favorito la rapida diffusione di un fenomeno sempre più preoccupante per l’economia legale: per percepirne la portata è sufficiente considerare che le citate risorse web registrano quotidianamente milioni di download. Questo business ha sempre rappresentato un’enorme fonte di guadagno per i criminali informatici. Si stima che il danno inflitto all’economia nazionale dalla pirateria digitale superi 1.2 miliardi di euro e più di 6000 posti di lavoro persi ogni anno. L’indagine condotta dalla Guardia di Finanza ha consentito l’individuazione di un’organizzazione strutturata, gestita dagli indagati in concorso tra loro, che hanno monopolizzato su scala nazionale il mercato nero della pirateria digitale. Ciò anche grazie all’utilizzo di strumentazione professionale e tecnologicamente all’avanguardia, consistente in software di encoding e di rimozione del DRM degli ebook, che ha loro consentito di decodificare gli audio ed i video dei film ed eludere le misure di protezione a salvaguardia del diritto digitale, confezionando prodotti piratati di qualità pari all’originale. In particolare i militari hanno monitorato il web e dopo aver individuato i siti illegali, ne hanno carpito gli indirizzi IP per poi riuscire a risalire agli effettivi gestori dei siti. Nei confronti degli indagati sono state contestate violazioni che prevedono la reclusione fino a 3 anni per l’abusiva riproduzione e cessione con fini di lucro dei prodotti tutelati dal diritto d’autore.

Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli