venerdì, Aprile 26, 2024

Tarquinia, giovane disperso in mare: rinvenuto il cadavere con la testa spaccata

Tarquinia – Giovane disperso in mare mentre stava facendo il bagno con amici. Dopo essersi tuffati in mare, in due, a pochi metri dalla battigia, la forza della corrente ha iniziato a trascinarli via; si è quindi tuffato il terzo amico per prestargli soccorso: entrambi si sono aggrappati al soccorritore ma uno non è riuscito a rimanere ferrato e la forza del mare lo ha trascinato via. Gli altri due sono riusciti a ritornare sulla spiaggia; il terzo, invece, un 20enne, Alexandru Petrescu, romeno ma residente a Palombara Sabina come tutti gli altri ragazzi, non è riuscito a tornare a riva, rimanendo risucchiato dal mare.
È accaduto qualche minuto prima delle 21 nello specchio acqueo antistante la spiaggia libera tra lo stabilimento balneare Tamurè e lo stabilimento Mirage, a Tarquinia lido. Sul posto, gli uomini della Capitaneria di porto di Civitavecchia, i Carabinieri, la Polizia e la Guardia di Finanza.
Minuti estenuanti di terrore quelli vissuti dai ragazzini che si sono accorti che il compagno non riusciva a tornare a riva. Subito è stato lanciato l’allarme, con gli uomini dei Carabinieri e della Polizia, – Fernando Cosimi, Giulio Roselli e il maresciallo Daniele Guida – che si sono tuffati in mare nel tentativo di prestare soccorso al ragazzo che ha cercato disperatamente di aggrapparsi alla boa per evitare che la corrente lo trascinasse ancora più a largo. Ma è stato tutto inutile. Il mare ha messo in difficoltà gli esperti nuotatori delle forze dell’ordine e ha strappato il ragazzo da quell’unico appiglio, trascinandolo lontano in balia delle onde.
Inutile anche il tentativo di conquistare il largo del mare in pattino da parte di alcuni carabinieri, subito capovoltisi in acqua per la furia delle onde. Il mare, molto mosso, non ha permesso ai soccorritori di avvicinare il giovane, sempre più risucchiato dal mare. Impossibile l’utilizzo del gommone della Protezione civile, giunta anch’essa sul posto, inadatto all’operazione, anche per le caratteristiche del fondale marino e del gommone stesso. Sul posto, per le ricerche, è giunta da Civitavecchia la motovedetta della Capitaneria di porto che ha scandagliato la zona senza tuttavia riuscire ad individuare il giovane naufrago.
A distanza di ore, del ragazzo nessuna traccia. Richiesto anche l’intervento della moto d’acqua dei Vigili del fuoco, giunta da Viterbo, quando il giovane da ore risultava ormai disperso in mare.
Il sindaco di Tarquinia Pietro Mencarini, sulla scia di quanto già richiesto dalle forze dell’ordine nell’immediatezza del fatto, ha sollecitato più volte l’intervento anche dell’elicottero della Capitaneria di porto ma alle due della notte non era stato ancora inviato, con il primo cittadino andato su tutte le furie. “Ci hanno detto che ci vorranno due ore e mezza da quando risponderanno alla nostra chiamata”, ha poi spiegato Mencarini.
Intanto con il passare delle ore la speranza di ritrovare il ragazzo vivo si affievoliva sempre di più. Un lungo weekend di vacanza tra amici si è trasformato in una tragedia. I ragazzi erano in cinque, tre ragazzi e due ragazze, tutti giovanissimi, Petrescu era il più grande, gli altri tra i 16 e i 18 anni, sono scesi in spiaggia dalla vicina casa al mare di uno di loro, per fare dei castelli di sabbia, due hanno poi deciso di tuffarsi tra le onde, in un orario in cui non c’era più la sorveglianza dei bagnini dei vicini stabilimenti, che avrebbero certamente impedito ai ragazzi di fare il bagno.

Per tutta la giornata c’è stato infatti il divieto di balneazione su tutto il litorale, proprio per le condizioni avverse del mare, molto mosso. La zona in questione, peraltro, è nota per essere area pericolosa dove molto spesso il mare genera pericolose risacche che negli anni hanno costretto i bagnini a numerosi interventi di salvataggio.
I ragazzi salvati e una delle ragazze dopo essere stati condotti in ambulanza presso l’ospedale cittadino sono stati riaccompagnati a casa in stato di choc.
Dopo una notte di ricerche, mai interrotte, il cadavere del giovane è stato ritrovato la mattina intorno alle 8,30 dal bagnino dello stabilimento Nando. Il ragazzo è stato rinvenuto con la testa spaccata probabilmente dall’urto con gli scogli. Mentre tutti lo cercavano in acqua, anche con l’elicottero, e lungo la spiaggia – con i poliziotti, i Carabinieri, la Capitaneria, le squadre dei vigili del fuoco, – il bagnino lo ha trovato improvvisamente davanti a se sull’arenile, dopo un’onda che lo ha fatto spiaggiare. Come purtroppo pronosticato durante la notte, le correnti del mare hanno restituito il giovane nel punto che molti avevano ipotizzato.
Gli altri quattro ragazzi sono stati portati stamane in Commissariato per le formalità del caso. (seapress)

Redazione
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