venerdì, Aprile 19, 2024

L’ISTRUZIONE IN ITALIA DAL 1913 AD OGGI

Gli studenti dell’Istituto Superiore “Giuseppe Di Vittorio” di Ladispoli si preparano per uno degli appuntamenti più attesi dell’anno: i viaggi di istruzione. Diverse le mete scelte dalla Commissione (composta dal Vicepreside, Prof. Sandro Pase, dal Prof. Antonio Moccia, Fiduciario dell’Istituto Alberghiero e dai docenti Patrizia Bernardini, Lucia Ferro e Luigi La Mola): Praga, la Repubblica di San Marino e l’Emilia Romagna (Rimini, Ferrara, Ravenna, Bologna), la Costiera Amalfitana e il Gargano. Martedì 14 marzo si sono svolti gli incontri preliminari per fornire tutte le informazioni e le indicazioni utili per la partenza. Circa 2.000.000 di studenti: questo il numero degli allievi, che ogni anno partecipano a quelle che un tempo si chiamavano “gite scolastiche” (ora “viaggi di istruzione”). La meta preferita rimane l’estero, con oltre il 50% delle partenze e con la Spagna al primo posto tra i Paesi più gettonati. A seguire, Francia, Repubblica Ceca e Germania. Tra le città, preferite Barcellona, Praga, Parigi e Berlino. In Italia, la regione più gradita per i viaggi è la Sicilia, seguita da Lazio, Veneto e Toscana. Tra le città, capolista è Roma, seguita da Firenze, Venezia e Napoli. Occasione insostituibile di ‘apprendimento non formale di gruppo’ (così nel gergo della scuola) e quindi parte integrante del percorso formativo di uno studente, i viaggi di istruzione sono considerati da sempre il momento culminante dell’anno scolastico. “La scuola ritiene che i viaggi d’istruzione rappresentino elementi qualificanti dell’offerta formativa e momento privilegiato di conoscenza, comunicazione e socializzazione. – ha dichiarato la Prof.ssa Lucia Ferro, Docente di Matematica e membro della Commissione Viaggi dell’Istituto Superiore “Giuseppe Di Vittorio” – L’uscita ed il viaggio costituiscono una vera e propria attività didattica, al pari di tutte le altre. La Commissione Viaggi ha individuato, per quest’anno, alcuni itinerari e mete particolarmente interessanti. Le nostre proposte sono state approvate dal Collegio Docenti e deliberate dal Consiglio d’Istituto”. “La partecipazione ai viaggi avverrà per classi aperte, – ha aggiunto il Vicepreside Prof. Sandro Paese – quindi non è necessario che ogni singola classe abbia la maggioranza di alunni partecipanti. Tuttavia siamo consapevoli delle enormi responsabilità che gravano sulle spalle dei docenti accompagnatori. Nel nostro Istituto vige da sempre la regola in base alla quale non potrà partecipare al viaggio di istruzione (a meno di un parere favorevole espresso esplicitamente del Consiglio di Classe), l’alunno che sia stato sospesoanche per solo un giorno, che abbia avuto cinque in condotta al primo quadrimestre, o ammonizioni per motivi disciplinari”. Il viaggio di istruzione può vantare, nel nostro Paese, una lunga storia. In Italia si è celebrato da poco il suo centesimo compleanno. Correva infatti il 1913, quando il Touring Club Italiano organizzò la prima gita scolastica. Il 17 luglio 1913 il Touring aveva costituito il ‘Comitato nazionale del turismo scolastico’ di cui facevano parte rappresentanti di vari Ministeri, delle Federazioni degli Insegnanti, ma anche del Cai e della Società Geografica Italiana. “Da sempre il Tci ha riconosciuto il valore fondamentale e insostituibile del viaggio d’istruzione nel percorso educativo di ogni studente, – ha dichiarato Fabrizio Galeotti, Direttore generale del Touring Club – non solo perché integra la preparazione in classe, ma soprattutto perché costituisce un’occasione irripetibile per comprendere il significato più vero del viaggio. Il compito era promuovere nelle scuole il turismo come mezzo di istruzione ed educazione. Lo scopo era avvicinare più persone possibile alla ‘cultura del viaggio’, favorendo la conoscenza dell’Italia da parte degli alunni. I gruppi di studenti che partecipavano alle attività del Touring scolastico ricevevano un distintivo: uno scudetto con il monogramma Ts sormontato da un’aquila ad ali spiegate”. Furono le due guerre mondiali a rallentare per un po’ il cammino degli ‘studenti itineranti’, ma a partire dal 1946, l’attività riprese a pieno ritmo, mentre le mete si allontanavano sempre di più dalla propria casa e dalla propria scuola. A partire dagli anni Cinquanta, cominciano i viaggi in aereo e le partenze per l’estero. Chi ha avuto la fortuna di partecipare al Festival del Turismo scolastico che si è svolto a Trieste nell’ottobre del 2013, ha anche potuto festeggiare il centenario dei “viaggi di istruzione” targati Tci e, soprattutto, visitare la mostra fotografica (ora, in parte, on-line) allestita per l’occasione. Dalle prime foto in bianco e nero agli ultimi scatti digitali, dai calzoni alla zuava ai pantaloni a zampa d’elefante: è la storia del nostro Paese che continua a scorrere e a raccontare, anno dopo anno, le partenze e la crescita di intere generazioni di Italiani.

Redazione
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