venerdì, Aprile 26, 2024

Emergenza idrica e incendi: Zingaretti fa il punto della situazione e chiede interventi strutturali ai gestori

Regione Lazio – È nuovamente il presidente della Regione Zingaretti a pronunciarsi sull’emergenza idrica del Lazio e sulla necessità di andare ad intervenire direttamente a livello infrastrutturale per quanto riguarda la rete di approvvigionamento e diffusione.
“E’ il tempo di chiedere all’ente gestore – ha dichiarato Zingaretti – e mi auguro che Roma Capitale lo faccia, un piano straordinario di investimenti sulle infrastrutture. La tariffa non giustifica un ulteriore prelievo dalle tasche dei cittadini. Sarebbe bene che si rinunciasse agli utili e ai dividendi per destinarli al 100 per cento a investimenti sulla rete idrica. Quello che emerge è che in questi anni sulla rete idrica ci sono stati investimenti da parte di tutti i gestori drammaticamente insufficienti”. La dichiarazione del governatore del Lazio, nel corso delle comunicazioni all’Aula su crisi idrica ed emergenza incendi, è stata diretta in particolar modo ad Acea. Zingaretti ha poi ricostruito gli avvenimenti che hanno spinto la Regione a emettere due ordinanze a breve distanza per regolare la captazione delle acque dal lago di Bracciano, che funge da riserva idrica della Capitale. A questo riguardo il presidente ha ricordato che la Regione si è attivata sin dai primi segnali di emergenza, raccogliendo le ripetute sollecitazioni dei comitati dei cittadini e dei sindaci. “Abbiamo messo in campo iniziative e ci siamo rivolti al Governo insieme ad altre 9 regioni, chiedendo lo stato di calamità per tutto il territorio regionale – ha sottolineato Zingaretti – e comunicando ai gestori di adottare le misure d’urgenza e di fornire tutti i dati in loro possesso sui prelievi d’acqua e sugli investimenti effettuati”. Da qui, la prima ordinanza emessa il 20 luglio per bloccare la captazione dal lago. “Successivamente – ha proseguito Zingaretti – il 27 luglio Acea ha comunicato di non essere in grado di prendere acqua altrove, paventando il razionamento per i cittadini romani”. Per questo motivo, il giorno dopo, la Regione ha emesso una seconda ordinanza con la quale è stata ridotta gradualmente la captazione dal lago per venire incontro ai problemi del gestore, rinviando a settembre il blocco se la situazione non migliorerà.
Infine, Zingaretti ha voluto chiarire la querelle con la Città metropolitana di Roma Capitale: “Abbiamo rinnovato l’esigenza di conoscere almeno quali sono le altre captazioni esistenti non gestite da Acea che prelevano ancora l’acqua senza alcun vincolo dal lago di Bracciano”.
Il presidente ha poi comunicato al Consiglio che allo stato attuale, malgrado l’ordinanza sia della scorsa settimana, la Regione non ha ricevuto alcuna risposta, né su quante sono le captazioni in essere né su provvedimenti adottati dalla Città metropolitana al fine di regolarle, condizionarle o, se possibile, eliminarle”.
Per quanto riguarda gli incendi, Zingaretti ha ricordato che dall’8 luglio è stato dichiarato lo stato di calamità naturale e chiesto lo stato di emergenza al Governo. Il numero degli roghi è cresciuto in proporzioni drammatiche passando da 1.287 nei mesi giugno-luglio 2016 ai 2.290 del 2017. Per questo motivo l’Agenzia regionale di Protezione civile ha adottato misure di contrasto, sia in termini di pianificazione e prevenzione che di lotta attiva agli incendi boschivi, attraverso il piano operativo antincendi boschivi e la convenzione stipulata con il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Ma serve maggiore prevenzione.

Redazione
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