sabato, Aprile 20, 2024

PIO DE ANGELIS: “ACCOGLIENZA, SVILUPPO TURISTICO, AGRICOLTURA, SICUREZZA E RECUPERO URBANISTICO”

Cerveteri è in corsa verso le elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale. Nella decina di candidati a Sindaco troviamo un “volto noto” della politica ceretana. Marito, padre e nonno, 63 anni, medico veterinario, da sempre impegnato e appassionato alla vita politica locale, socialista nell’anima. Stiamo parlando del dottor Pio De Angelis, che dopo una breve pausa da attivista politico, ma pur sempre attento osservatore dei fatti, ha deciso di tornare in prima linea. Abbiamo avuto il piacere di incontrarlo per porgli alcune domande. Dottor Pio De Angelis, ci racconti un po’ della sua esperienza e dei suoi impegni in politica. “Partecipai come ultimo impegno politico alla consultazione elettorale del 2003, per oltre 25 anni, dal 1978, sono stato puntualmente eletto ad ogni tornata elettorale, ho ricoperto diversi ruoli all’interno della struttura comunale, sono stato consigliere, assessore ed anche vicesindaco e Presidente del Consiglio comunale. Di fatto dal punto di vista amministrativo mi manca solo la figura del Sindaco. Voglio sottolineare che non ho mai abbandonato la lotta politica, credo al primato della politica, anche se con la fine della prima Repubblica e con il sopravvento della grande finanza di politica non si parla più. Dire che siamo tutti uguali politicamente è scorretto. Io sono un socialista democratico, non ho nulla a che vedere con il Partito Democratico come non ho nulla a che vedere con gli schieramenti politici che navigano sia nel centrodestra che nel centrosinistra. All’interno della sinistra non si può parlare di sinistra se non si dice la parola socialismo, la sinistra è il socialismo e il socialismo è la sinistra. Poi c’è il socialista democratico, il socialista massimalista. I comunisti sono un’altra cosa rispetto ai socialisti. Quindi io mi ritengo socialista”. Dottor De Angelis, qual è il motivo che l’ha spinta a candidarsi a Sindaco? “Sono stato spinto dalla voglia di creare una forte aggregazione civica perché in questi ultimi 14 anni la situazione sotto tutti i punti di vista, dal sociale all’economia, passando per l’occupazione e la sicurezza, è andata sempre più verso una crisi e un disfacimento totale. I nostri cittadini si sentono sempre più insicuri. Abbiamo quotidianamente una miriade di furti in casa e difficilmente i ladri vengono presi, spesso non si denuncia neanche più perché tanto poi non si trova soddisfazione, anzi si rischiano anche delle ripercussioni. Parlando di degrado, questa città è sempre più sporca e bisogna intervenire. Viabilità, un altro grande tema trascurato a cui tengo. Insomma, i vari sindaci che si sono succeduti hanno sempre parlato di grandi progetti, di grandi opere, con una visione della politica verso le grandi imprese, trascurando e dando sempre meno importanza alle piccole cose, quelle che la gente vive sulla propria pelle e che di conseguenza diventano le grandi cose. Quindi la sicurezza, le infrastrutture, arredo urbano, igiene ambientale… le imprese le devono fare gli impresari e l’amministrazione deve stare al servizio. Quando viene un’impresa che vuole realizzare un progetto, una fabbrica, un piano di lottizzazione, la funzione dell’amministrazione è quella di dargli il benvenuto e mettergli la macchina amministrativa a disposizione affinché possa lavorare nella legalità. La funzione della politica è proprio di stare al servizio di chi vuole fare. Eliminare tutti quei nodi burocratici che sviliscono a rallentano il processo produttivo. Quindi solo un’aggregazione civica che ha come principio quello di stare vicina alla gente può governare una cittadina. Nelle logiche dei partiti viene fuori che ognuno deve sentire il proprio vertice partitico. Tra l’altro la dirigenza politica cerveterana non ha una valenza forte che si fa rispettare dal referente romano o da quello di Fiumicino; e qui vorrei sottolineare il fatto che a Cerveteri sono tutti “sotto schiaffo” dai vari referenti da Fiumicino, da Ladispoli, da Civitavecchia. Pertanto i politici locali non hanno quel senso forte di appartenenza. A Cerveteri nessuno si preoccupa di questo. Qui ci sono troppe diatribe interne sia nell’area di centrosinistra che in quella di centrodestra. Abbiamo assistito a delle Primarie del PD ridicole, con il segretario uscente Gnazi che addirittura ha richiamato all’astensione. Un centrodestra spaccato che presenta due candidati distinti e separati. Cioè, manca proprio quel senso civico di mettere al primo posto della classifica delle priorità il vedere come governare questa città. Il sindaco Pascucci nato sulla spinta di un onda emotiva inventandosi tutta una storia che lo ha visto giustiziere e per la legalità, in questi cinque anni ha dimostrato tutto il contrario, scivolando su diverse situazioni vedi la vicenda Ostilia nella quale si è schierato contro il potentato della società a scapito di chi era una vita che lavorava sul lungomare, quando l’Ostilia non mi pare sia mai stata dalla parte della legalità; come per la nettezza urbana, o per il piano regolatore, sono cose che non spettano al politico di turno; la funzione del politico è quella di mettere a disposizione la struttura affinché sia in grado di soddisfare tutti. Un sindaco deve essere un po’ la figura del padre di famiglia con la capacità di comporre e non di scomporre. Pascucci ha governato senza un’opposizione, solo in questo ultimo periodo c’è stato un minimo di opposizione da parte di Orsomando, ma fino all’ultimo ha fatto il Presidente del Consiglio… e nonostante questo grande sostegno Pascucci non ha fatto grandi cose, la sicurezza è peggiorata, infrastrutture peggiorate, queste strade che stanno rifacendo in queste ultime settimane sono solo una presa in giro, salvo poi a farsi pubblicità sui social ma è solo virtuale”. Parliamo di programma, di idee, perché in fondo è questo che la gente vuole sapere “Il mio programma si baserà su un concetto basilare: la politica al servizio. Può sembrare banale, ma non lo è. Ci dovrà essere una flessibilità e funzionalità sempre a disposizione di semplici cittadini ma anche e soprattutto di chi vorrà venire ad investire a Cerveteri, nel campo turistico, nel campo commerciale, o nel campo agricolo. Noi dobbiamo puntare su un recupero della situazione urbanistica, quindi ristrutturare e riqualificare, nemmeno un metro cubo in più di edilizia residenziale, stop! Per quanto riguarda centri commerciali o simili, questa è pura follia. Dobbiamo rilanciare le attività primarie, con l’esaltazione delle nostre eccellenze agricole e la realizzazione in maniera più ristretta (di quella prevista) della zona artigianale. Di due cose non abbiamo bisogno: dii centri commerciali e di ristoranti, ne abbiamo già quanti ne vogliamo e tutti eccellenti. Sistemare le questioni aperte, per esempio per quanto riguarda la situazione del litorale, basta attuare le leggi. Già dal 97’ per esempio la Regione Lazio stabilì come dovevano essere fatti i nostri stabilimenti. Da tempo si parla di un recupero serio di molte situazioni e mai è stato messo in atto niente. Bisogna fare una politica seria di infrastrutture, partendo dalla viabilità… come possiamo pensare di far arrivare turisti a Cerveteri senza neanche strade degne di questo nome. Chi viene nella casa comunale deve sentirsi a suo agio, deve essere accolto con i tappeti rossi, quindi cambiare completamente. Io proseguirò a svolgere comunque il mio lavoro e allo stesso tempo proseguirò nel mio cammino politico, qualunque cosa accada, sempre e comunque a servizio dei cittadini”. Come vede questa situazione di candidati, al momento ne contiamo dieci. “Bisogna vedere innanzitutto i requisiti che deve avere un sindaco e quindi poi provare a rispecchiarli in un candidato. E quali sono questi requisiti? Penso che sia primaria la conoscenza del territorio, esercitare la propria professione sul territorio spendendo quindi risorse e forze sul territorio, capire i vari flussi di come vive la nostra società, e avere le idee chiare su come affrontare i problemi e mettere in atto le soluzioni. Queste sono le caratteristiche che i cittadini devono cercare in un candidato sindaco e io penso di rispecchiare questi concetti. In merito a tutti i nomi in lista per diventare sindaco posso dire che sono tutte persone rispettabilissime, ma io non mi sento ne superiore ne tantomeno inferiore”. In fase di ballottaggio quale sarà la sua posizione? “Grazie per la domanda, ci tengo a precisare. Il risultato vero sarà quello del primo turno. Pertanto farò quello che mi diranno i cittadini. Se mi daranno il consenso per arrivare al ballottaggio mi preparerò per vincere portando a termine l’impegno che mi sono preso con gli elettori. Se invece non riuscirò ad arrivare al ballottaggio vorrà dire che i cittadini hanno deciso che dovrò stare all’opposizione e come tale mi comporterò, da oppositore. Ciò che è certo è che non farò apparentamenti con nessuno, bisogna essere coerenti. Anche perché la democrazia, quella vera, si regge sulla maggioranza e sull’opposizione, la maggioranza deve governare e l’opposizione deve controllare”.

Redazione
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