giovedì, Marzo 28, 2024

AL PIT UN CENTRO DEDICATO AL GIOVANE MARCO VANNINI

E’ stato presentato presso la Regione Lazio il progetto denominato “Centro diffuso per il contrasto degli abusi e maltrattamenti’’ dedicato a ‘’Marco Vannini’’, il giovane ventenne di Cerveteri, colpito mortalmente a Ladispoli in casa della famiglia della sua fidanzata e deceduto nel PIT di via Aurelia. E sarà proprio qui, in una delle stanze del Punto di Primo Intervento dove si svolgeranno le attività del Centro. La tragica fine di Marco Vannini ha colpito emotivamente tutta la cittadinanza locale e non solo, e la scelta di dedicargli in sua memoria il Centro, rappresenta l’emblema di quelle violenze consumate in ambito intrafamiliare. Il progetto prevede un partenariato pubblico/privato composto dai Comuni capofila dei Distretti 4.1 (Civitavecchia, Tolfa, Allumiere, Santa Marinella) e 4.2 (Cerveteri e Ladispoli) – Cerveteri e Civitavecchia; dalla ASL Roma 4 e da tre Cooperative sociali specializzate nell’area minori e famiglia. Cerveteri è il comune capofila e il promotore del progetto, mentre il referente operativo è la dottoressa Nicoletta Teodosi, coordinatrice del Piano di zona. È stata fatta una delibera del coordinamento istituzionale, organo esecutivo del Piano di zona, a cui hanno partecipato i Sindaci. Il Centro, che ha una configurazione multidisciplinare e multiprofessionale implementerà una rete interistituzionale, che intreccia aspetti medici, psicologici, sociali e giuridici, specificamente per la prevenzione ed il contrasto al maltrattamento e all’abuso all’infanzia, al sostegno e al trattamento dei minori vittime di violenza e delle relative famiglie. L’equipe del Centro, composta da personale specialistico con la funzione di accoglienza, diagnosi/valutazione e trattamento, si avvarrà della supervisione del professor Carmine Saccu, neuropsichiatra infantile e direttore della Scuola Romana di Psicoterapia Familiare, la quale terrà un percorso formativo rivolto agli operatori delle strutture afferenti alla rete. Sarà compito della Unità Valutativa sovradistrettuale (composta dalle assistenti sociali degli Enti Pubblici: Comuni ed ASL) ad avere il ruolo istituzionale di ricevere / avviare l’indagine/tutela/messa in sicurezza del minore segnalato, effettuando l’invio per la presa in carico al personale specialistico del “Centro Marco Vannini”. A sua volta, il Comitato Tecnico Scientifico ha il compito di monitorare l’andamento progettuale ed elaborare i punti di forza e le criticità incontrate, al fine di una coprogettazione continua nel corso dell’attività. «Ci teniamo molto che questo progetto parta – dice Francesca Cennerilli, assessora alle Politiche alla persona – e speriamo di poter accedere ai finanziamenti per realizzarlo perché intanto è fatto a livello sovradistrettuale, quindi vede la collaborazione di più Comuni, e questo è importante per la sinergia con cui si lavora oltre alla collaborazione con la Asl che è fondamentale. Poi rappresenta l’esigenza sul territorio di avere un Centro di qualità e di eccellenza che attualmente non esiste e la cui presenza agevola non solo gli operatori ma anche l’esigenza dei cittadini, costretti a rivolgersi per esempio a Roma o fuori». «Ci siamo commossi – dice Marina Conte, la mamma di Marco – quando ci è arrivata la lettera del Sindaco che annunciava l’intento di dedicare a mio figlio questo progetto. Una commozione che ha coinvolto tutta la famiglia. È una cosa bella e sono contentissima perché quando si fa qualcosa per mio figlio è importante in quanto la gente non si dimentica né di Marco e né di noi. Quando il sindaco Pascucci ha parlato con me del progetto gli ho espresso un desiderio che vivo come un obbligo e cioè che con piacere avrei fatto volontariato al Centro. Stare vicino a ragazzi maltrattati sarà per me come stare vicino a Marco. Anche Valerio, mio marito, è felicissimo. È un segno il fatto che le attività del Centro si svolgano vicino a dove è morto mio figlio ed è un modo per rivivere tutto. È un modo per mantenere vivo Marco». (fonte www.civonline.it)

Redazione
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