giovedì, Marzo 28, 2024

“PARENTOPOLI”: IL PM HA CHIUSO LE INDAGINI PRELIMINARI PER “CORRUZIONE” . NELLA LISTA PALIOTTA, LANDI, BACHECA E PIERINI

Sono state chiuse le indagini preliminari e i diretti interessati sono stati già raggiunti dall’avviso notificato dalla Procura. L’inchiesta è quella che i media hanno definito “Parentopoli”, o anche “Mafia Litorale” e che riguarda nomi illustri della politica del litorale a nord di Roma. Figurano i nomi dei sindaci di Ladispoli, Crescenzo Paliotta, di Tolfa, Luigi Landi e di Santa Marinella, Roberto Bacheca. Sono pesanti i capi di accusa – come riportato in anteprima stamani dal Messaggero – sui quali ha indagato il pm civitavecchiese, Lorenzo Del Giudice: “corruzione per atti d’ufficio e abuso d’ufficio”. Nell’elenco dei 16 nomi ci sono altre figure importanti, tra cui l’attuale assessore ai Lavori pubblici di Ladispoli, Marco Pierini (per “corruzione in atti d’ufficio”) e vari tra politici e anche un’impiegata comunale (per “turbativa d’asta”). La notifica della “chiusura indagini” prelude ad una richiesta di rinvio a giudizio da parte del pm titolare del fascicolo. La vicenda era esplosa ad ottobre del 2015 quando la Guardia di finanza, tramite delle intercettazioni, portò alla luce legami stretti tra i politici e l’imprenditore della coop “Casa Comune”, Luigi Valà, indagato per corruzione (una sua collaboratrice indagata invece per “turbativa d’asta”). Secondo quanto emerso queste “amicizie” sarebbero state sfruttate per assunzioni di parenti o amici, e ottenimento di lavoretti privati, per servizi svolti sul territorio dalla coop. Le conversazioni vennero divulgate in quel periodo su alcune testate telematiche, tanto che la Procura aprì un inchiesta, ancora in corso, per violazione del segreto d’indagine e ricettazione. Paliotta: “Dopo un anno e mezzo di illazioni potrò dimostrare la verità” Dopo un anno e mezzo dall’uscita su un sito on-line di un documento illegittimo, sono state date ieri alla stampa altre notizie che, per quanto mi riguarda, sono totalmente infondate. In un anno e mezzo di indagini gli organi preposti alle stesse non mi hanno mai chiesto come si sono svolti i fatti né hanno chiesto le eventuali documentazioni che avrebbe potuto chiarire fin da subito la realtà. Invito i cittadini a riflettere sul fatto che si possa essere lesi nella propria onorabilità e nella propria immagine venendo a conoscenza solo dai giornali di accuse sulle quali, ripeto, in quasi due anni nessuno mi ha mai interrogato. Solo ora, dopo l’avviso della conclusione delle indagini preliminari, se i temi riportati dai giornali corrispondono a quanto ipotizzato dagli inquirenti, sarà possibile dimostrare che non c’è stato nulla di irregolare e sono sicuro che, come già avvenuto in tante altre inchieste, il quadro sarà chiarito dalla Magistratura prima di ulteriori passaggi. E proprio incivile una Nazione dove, invece di aspettare le sentenze, si fanno i processi sulla base di notizie infondate.

Redazione
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