sabato, Aprile 27, 2024

Concordato Hcs, Cozzolino fa i capricci dopo il no: ’’Spero che Boeri e la struttura ci ripensino’’

Civitavecchia – Continua a far discutere il rifiuto dell’Inps alla proposta di concordato del comune di Civitavecchia su Hcs. Uno dei maggiori creditori della società partecipata ha detto no al piano proposto dall’ex assessore Marco Savignani.
Una vicenda liquidata forse con un po’ troppa fretta come “ormai avviata alla conclusione”, perché nonostante le rassicurazioni dei giorni scorsi fatte da Cozzolino ai lavorati passati alla Csp, la nuova partecipata, resta il dubbio sollevato a metà settembre sul decreto Madia (Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica) il quale prevede, all’articolo 14, comma 6, che “nei cinque anni successivi alla dichiarazione di fallimento di una società a controllo pubblico titolare di affidamenti diretti, le pubbliche amministrazioni controllanti non possono costituire nuove società, né acquisire o mantenere partecipazioni in società, qualora le stesse gestiscano i medesimi servizi di quella dichiarata fallita”.
Nonostante il testo parli chiaro il Sindaco ha invitato i lavoratori a non preoccuparsi perché ormai passati alla nuova società. Il dubbio resta, soprattutto visto il precedente rifiuto della Mad (circa 40% dei crediti). Ma il Comune a Cinque stelle chiama in campo il nazionale con un’interrogazione della deputata Laura Castelli a cui il ministro Pier Carlo Padoan ha risposto “picche” citando l’articolo 182 ter della legge fallimentare, secondo cui all’istituto di previdenza non può essere offerta una somma inferiore a quella che riuscirebbe ad ottenere il suo credito, privilegiato, in caso di liquidazione della società.
Il Ministro ha lasciato aperto però uno spiraglio spiegando che il concordato preventivo può superare l’ostacolo dei contributi previdenziali anche se non garantisce all’Inps il 100% del credito. Ma Cozzolino non è soddisfatto dall’andamento delle cose e dichiara: “Noi abbiamo presentato i piani di concordato per cercare di pagare gli enormi debiti che abbiamo trovato nelle partecipate – spiega Cozzolino – senza contare le partite inter company 40 milioni di euro, il Comune ha fatto le cose seriamente, ci ha messo dieci milioni di euro senza andarli a prendere dalle tasche dei cittadini. L’Inps doveva votare per ricevere una soddisfazione che nella media era attorno al 26%, attaccandosi a delle circolari interne che ormai sono datate e non rispecchiano neanche più l’attuale stato economico del paese hanno rifiutato. Quindi – incalza il primo cittadino – a fronte di un debito di 6 milioni di euro avrebbero potuto prendere ricevere una ristorazione di 1,4 a questo punto oltre a perdere i 6 milioni di euro si dovranno impegnare a garantire il tfr ai lavoratori per circa 1,8 questi sono soldi di tutti, pubblici io suppongo e spero – conclude – che il presidente Boeri e la struttura ci ripensino e tornino a più miti consigli”.
(seapress)

Redazione
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