venerdì, Aprile 26, 2024

Fuoco incrociato sulle Terme Taurine

Una questione che sta interessando tutti gli ambienti della città era stata fatta passare quasi inosservata dal Comune di Civitavecchia. Clamorosamente la soprintendenza ha bocciato la gestione della giunta Cozzolino dando disdetta alla convenzione sulle terme tarine. Un fatto gravissimo per la città messa in allerta dal consigliere comunale Massimiliano Grasso che in pieno consiglio comunale ha anche denunciato i gravi risvolti economici e turistici che avrà la rottura della convenzione.
Ad entrare nei dettagli è, il giorno dopo, anche l’ex sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei: «Ricordo che nel 1998 dopo anni di incontri, impegni e garanzie riuscimmo ad avere in gestione il bellissimo Parco delle terme. Realizzammo in quel sito i famosi Horti Traianei con un contributo di oltre un miliardo di lire da parte dell Unione Europea. Ricordo ancora l’inaugurazione di questa bellissima opera che riproduceva fedelmente gli splendidi giardini dell’epoca imperiale di Traiano. Una giornata memorabile con la presenza di Ambasciatori rappresentanti del mondo della cultura della scienza del mondo accademico e delle Istituzioni Romane Regionali Nazionali ed Internazionali. Dopo anni di incuria, abbandono e degrado la Soprintendenza la toglie al Comune e se la riprende. Un affronto al Comune senza precedenti che ci espone al ridicolo e al rischio che l Unione Europea ci richieda la restituzione dell’enorme finanziamento. Ma oltre al danno anche la beffa: gira voce che la moglie di un assessore si stia preparando con una società di comodo all assalto del Parco. Saremo vigili».
Intanto sembra che il casale dei Bagni, adiacente alle Terme Taurine sia stato acquistato all’asta da pochi giorni dalla società che gestisce le terme di Viterbo. Un investimento che potrebbe lasciar presagire ad un tentativo di gestione privata delle Terme Taurine.
Sull’argomento è intervenuta anche Forza Italia con il suo coordinatore Roberto D’Ottavio: «Uno dei gioielli archeologici non solo della città, ma del Lazio, in condizioni di “degrado e scarsa agibilità”. Una lettera che lo dice chiaramente, strappando dopo venti anni la convenzione che legava Soprintendenza e Comune per la gestione di questo sito. E i nostri brillanti assessori che fanno? Parlano di una nuova convenzione, di un nuovo bando, come se la colpa fosse della Pro Loco, che almeno ha cercato di rendere fruibile più che poteva questo bene».
Ancora più dura la vice coorinatrice azzurra Emanuela Mari: «Vista la chiarezza della missiva della Soprintendenza, auspico ancora una presa di coscienza da parte di quei consiglieri che ancora hanno a cuore le sorti della città, se non se la sentono di staccare la spina ad una amministrazione ormai finita, in agonia se non moribonda, la riprova ne è la mancanza del numero legale del consiglio comunale, almeno pretendano dal sindaco ormai evidentemente asfissiato dal cerchio magico, una discontinuità con la cacciata di quegli assessori che, più degli altri, hanno affossato tutti i settori strategici della città». (SEAPRESS)
1 Ottobre 2017

Redazione
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