sabato, Aprile 20, 2024

Roma, rogo di centocelle: arrestati due dei responsabili

A seguito di una intensa attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Roma, personale della Sezione Omicidi della Squadra Mobile di Roma, in collaborazione con la Squadra Mobile di Torino, nelle prime ore della mattinata odierna ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di:
SEFEROVIC Serif, di anni 20, pregiudicato per reati contro il patrimonio, per i reati di omicidio plurimo delle sorelle Halilovic Elisabeth, Francesca e Angelica, tentato omicidio plurimo, detenzione, porto ed utilizzo d’arma da guerra e incendio doloso;
SEFEROVIC Andrea di anni 18, per il reato di incendio doloso.
Si ricorda che la notte del decorso 10 maggio, all’interno del parcheggio del centro Commerciale “PRIMAVERA” di Piazza Mario Ugo Guatteri, si è sviluppato l’incendio di un camper in sosta con all’interno un nucleo familiare composto da 13 persone. A seguito dell’incendio, che ha totalmente combusto il camper, sono decedute le tre sorelle che non hanno fatto in tempo ad uscire dal veicolo.
Sin dai primi esiti dell’attività di indagine, basata tra l’altro sull’assunzione di informazioni testimoniali, analisi di impianti di videosorveglianza presenti nell’area interessata e l’espletamento di attività tecnica, è subito emerso che quanto accaduto era da ricondursi a problematiche esistenti tra il nucleo familiare HALILOVIC ed uno dei SEFEROVIC, maturate all’interno del campo nomadi di via Salviati.
A seguito di tali problematiche il padre delle tre vittime era da tempo entrato in forte contrasto con alcuni SEFEROVIC. Infatti, l’omicidio del 10 maggio è stato preceduto da alcuni episodi di litigi e danneggiamenti, sintomatici del clima esistente fra i citati nuclei familiari.
Pertanto, l’attività investigativa è stata indirizzata nei confronti del nucleo familiare dei SEFEROVIC ed ha consentito di ricostruire la dinamica dei fatti accaduti il 10 maggio nonché degli eventi avvenuti nei giorni precedenti.
Le indagini hanno confermato quanto emerso nell’immediatezza, infatti è risultato che il nucleo familiare dei SEFEROVIC dimorante presso il campo nomadi di Via Salviati era da tempo in contrasto con il padre delle vittime per motivi economici.
Tali contrasti hanno portato ad un primo episodio incendiario avvenuto lo scorso 5 maggio, allorquando in via Romolo Balzani i fratelli SEFEROVIC Serif ed Andrea hanno lanciato due ordigni incendiari contro il camper della nonna delle vittime, ivi parcheggiato, che in pochi secondi facevano divampare un incendio di vaste proporzioni che distruggeva completamente il suddetto camper e danneggiava alcune vetture parcheggiate nei pressi.
Il successivo 10 maggio poi, in seguito ad una serie di ulteriori episodi sintomatici della tensione creatasi tra i due nuclei familiari il SEFEROVIC Serif, unitamente ad altri due individui, a bordo di un furgone Fiat Ducato di colore bianco da lui condotto, si è recato in piazza U.M. Guattari con lo scopo di porre in essere l’azione omicidiaria.
Non appena commesso il fatto, il nucleo familiare si è immediatamente allontanato dal territorio nazionale per rifugiarsi in Bosnia. In seguito, i fratelli Serif ed Andrea hanno fatto ritorno in Italia, stabilendosi nella città di Torino.
In virtù dei gravi indizi di colpevolezza raccolti, il Tribunale di Roma ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di SEFEROVIC Serif e SEFEROVIC Andrea, pertanto sono stati effettuati dei servizi tesi alla localizzazione dei predetti, all’esito dei quali nelle prime ore della mattinata odierna SEFEROVIC Serif e Andrea sono stati localizzati e tratti in arresto a Torino, il primo presso un mercato dell’usato ove aveva allestito un banco per la vendita, l’altro mentre dormiva all’interno del suo furgone in località Moncalieri (TO).
Le indagini hanno altresì evidenziato il coinvolgimento nell’evento omicidiario di altri due soggetti, uno dei quali anch’egli destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Roma; nei confronti del secondo, poiché minorenne, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Roma è stata emessa dal medesimo Tribunale analoga ordinanza di custodia cautelare.
I provvedimenti emessi nei loro confronti non sono stati eseguiti poichè attualmente entrambi si trovano fuori dal territorio nazionale.

Redazione
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