mercoledì, Aprile 24, 2024

Ladispoli, molestie ai danni di ragazzine: sospeso professore di inglese

Prima il rinvio a giudizio, ora l’allontanamento dall’istituto al quale era stato assegnato quest’anno.
Sarebbe grave la posizione di un insegnante romano di scuola con cattedre avute a Cerveteri e Ladispoli rinviato a giudizio e ora nuovamente denunciato sempre per molestie a danni di ragazzine.
I racconti delle madri avrebbero fatto aprire un altro fascicolo alla Procura di Civitavecchia – a seguito di fatti raccontati ai Ris dei Carabinieri di Roma – con l’episodio-chiave che sarebbe capitato durante una cena di fine anno a maggio dello scorso anno quando l’insegnante operava presso un istituto di Ladispoli.
Intanto a scuola cosa è accaduto durante i mesi in cui il prof avrebbe consumato le presunte molestie? Prova a raccontarlo il preside della Corrado Melone Riccardo Agresti lo scorso anno anche preside presso l’istituto Ladispolo 1 dove sarebbero avvenuti i fatti.
«Per noi – spiega Agresti – la faccenda di fatto si è chiusa, nel momento in cui la segnalazione è arrivata ai carabinieri. Se dovessi esprimere un giudizio personale però, posso dire di essere molto perplesso».
Intanto si prova a ripercorrere i fatti: nell’anno scolastico scorso si consumano gli episodi che interessano due sorelle di età diverse. Poi l’apertura della chat “dello scandalo”.
«Una volta raccolte le testimonianze di studentesse e genitori, per la Melone la faccenda si è conclusa. Lo spostamento di sede del prof in questo anno scolastico non va letto come un allontanamento da parte nostra. Semplice prassi».
Certo la richiesta di rinvio a giudizio del gip per un caso precedente non depone a favore dell’insegnante: «No sicuramente. Però posso dire di aver letto quelle chat e di non aver riscontrato nulla di scabroso. Lui insegna inglese e ho trovato il suo metodo interessante per stimolare lo studio e la scrittura della lingua. Forse da qui si è avuta l’impressione di un avvicinamento eccessivo. Per quello che so io non mi sentirei di accusarlo. In assoluto restano episodi gravissimi su cui non bisogna assolutamente soprassedere».
Agresti evidenzia un altro dettaglio importante per inquadrare la vicenda: «I carabinieri non hanno chiesto di installare le telecamere in classe, almeno er quanto ne so, segno che lì non è successo nulla di allarmante. Poi saranno i ragazzi a fornire le loro testimonianze su quanto avveniva in aula. Onestamente non mi sento di giudicare colpevole l’insegnante di inglese. Immagino si sia trattato di ‘toccatine’ casuali. Certamente gravi e inopportune, questo è evidente», conclude il preside della scuola Melone.

Redazione
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