Regione Lazio, Zingaretti propone l’abolizione totale del listino dei consiglieri

“Propongo che il Consiglio regionale, per la prima volta, sia eletto interamente dai cittadini”. Queste le parole del presidente della Regione Lazio in merito alla riforma elettorale. Nicola Zingaretti ha infatti proposto l’abolizione del cosiddetto listino, dispositivo che da la possibilità, al presidente entrante, di nominare direttamente dieci consiglieri senza che siano stati eletti. Con l’abolizione di questo strumento, proposta anni fa dal centro destra, il consiglio regionale sarebbe così eletto al 100% della cittadinanza.
Sulla questione Zingaretti ha inoltre chiarito che da parte del centrosinistra “non c’era nessuna volontà di imporre decisioni, ma di fornire un iter legislativo, qualora si fosse incontrata la disponibilità al confronto che andasse oltre la maggioranza”. Ciò che il presidente ha auspicato è di poter procedere all’approvazione di una legge elettorale condivisa e di rappresentare così il ruolo di presidente, leader di una parte maggioritaria in questo Consiglio, ma non di una maggioranza che sulle regole vuole imporre a chicchessia forme o modi di comportamento, rimanendo garante del percorso democratico di tutta la Regione Lazio”.
Dalla discussione svolta in questi due giorni era emersa la volontà di tutti i gruppi consiliari di recepire le norme nazionali sulle pari opportunità tra donne e uomini, attraverso la doppia preferenza di genere e le quote fisse nelle liste circoscrizionali. Allo stesso modo, non ci sono stati interventi contrari a mantenere il premio di maggioranza attuale, pari al 20 per cento dei seggi da assegnare, a chiarire meglio il divieto del terzo mandato da presidente della Regione e a fissare in tre mesi il termine entro cui eleggere il nuovo Consiglio in caso di scioglimento anticipato. Restava aperta la questione dell’abolizione del listino e quelle relative alla rappresentanza delle province, alle soglie di sbarramento e all’esonero dalla raccolta delle firme per presentare le liste elettorali. Chiarito il primo punto, gli altri tre dovrebbero essere risolti in questi giorni.