mercoledì, Aprile 24, 2024

CPS, vanno avanti le indagini sugli amministratori

Civitavecchia – L’indagine sugli amministratori della CPS va avanti: sono stati notificati infatti numerosi atti di diffida e messa in mora di altrettanti lavoratori, trasferiti alla società comunale con procedure che apparvero da subito estremamente critiche, se non esplicitamente irregolari. Note ancora oggi le polemiche relative al trasferimento da HCS a CSP dei 380 dipendenti; alcuni dipendenti e sigle sindacali denunciarono il fatto che i lavoratori erano stati divisi in due gruppi: il primo a cui nel passaggio vennero garantiti, come previsto dalla Legge, tutti i diritti acquisiti; un secondo a cui venne proposta la firma di una rinuncia «volontaria» a parte della retribuzione. La rinuncia «volontaria» – a detta dei dipendenti – era accompagnata dalla nemmeno troppo velata minaccia «se non firmi la riduzione dello stipendio, sarai licenziato (o comunque non assunto nella nuova società)». Addirittura, di fatto, alcuni lavoratori, ricevettero tale messaggio direttamente dalla voce del Sindaco, con un file audio inviato su whattsapp al consigliere comunale e dipendente di Città Pulita Fabrizio Righetti, che a sua volta, evidentemente lo fece ascoltare a diversi suoi colleghi per convincerli a firmare, così come affermato chiaramente da Cozzolino nella registrazione: «chi non firma (la riduzione dello stipendio) è fuori». La società CSP, sotto la forte pressione della opinione pubblica, e dinnanzi all’unanime giudizio che tale condotta avrebbe configurato un illecito, lasciò opportunamente da parte i pareri dei consulenti di Micchi, ed assunse tutti. Si profilano comunque migliaia di euro di spese legali e danni che nemmeno è possibile quantificare. L’effimero equilibrio economico dei primi giorni di attività sarà quindi messo in discussione già da questa prima ondata di contenziosi.
Ma questa è paradossalmente la minore preoccupazione per De Leva e Cozzolino: si ricorderà infatti che a fine agosto, proprio sulle questione dell’anomalia del trasferimento del personale, intervennero, addirittura i Carabinieri. Molti furono interrogati e molti documenti furono raccolti.
Gli elementi di prova sembrano essersi rafforzati con l’acquisizione di alcune lettere di Micchi (HCS), ed altro materiale. Così, nei giorni scorsi, gli inquirenti hanno nuovamente sentito alcuni dipendenti e responsabili comunali, con il Magistrato che sembrerebbe aver focalizzato ora le ipotesi di reato da contestare agli amministratori. Il riserbo è assoluto, ma non sono escluse accelerazioni clamorose.
Intanto sul versante HCS srl, si è ufficialmente chiusa l’opera dei Commissari giudiziali. I quattro concordati – costati ai cittadini due milioni di euro circa solo di spese di procedura – sono stati tutti bocciati.
Il Giudice ne ha preso atto. Ha inviato gli atti in Procura e ha fissato l’udienza per la comparizione delle parti per il prossimo 23 novembre. Da lì, partirà il fallimento e contestualmente l’indagine della Procura della Repubblica per verificare la sussistenza di ipotesi, sempre più concrete, di bancarotta preferenziale o fraudolenta.

Redazione
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