venerdì, Marzo 29, 2024

Due milioni di italiani mangiano ’cibo spazzatura’

Oltre 1,9 milioni di italiani affermano di amare il ’cibo spazzatura’, o ’junck food’, ed 1,2 milioni si dichiarano ingordi perche’ mangiano troppo di tutto.
La cattiva alimentazione minaccia dunque la salute e la sostenibilita’ del Servizio sanitario. E, se vincesse l’american food, il rischio obesita’ minaccerebbe altri 15 milioni di italiani nei prossimi anni. E’ il quadro che emerge dalla ricerca del Censis ’Crescita e qualita’ della vita: le opportunita’ della Food policy’, che verra’ presentata l’8 maggio a TuttoFood, la fiera internazionale dedicata al food & beverage organizzata da Fiera Milano.
E’ soprattutto tra i giovani ’millennial’ che si registra la quota piu’ alta di amanti del ’junk food’, mentre 1,2 milioni si autodefiniscono ingordi, perche’ mangiano troppo di tutto. Tra i piu’ voraci ci sono gli anziani e le persone a bassa scolarita’. Sono dati "preoccupanti su tanti italiani – afferma il Censis – che consapevolmente mangiano male o troppo: cattive abitudini che comportano un alto rischio di insorgenza di patologie e costi per la sanita’". Tuttavia, nel confronto internazionale relativo al 2014, con il 10,3% di obesi l’Italia si colloca in Europa al penultimo posto (meglio solo la Romania), molto al di sotto della media dei 28 Paesi (15,9%) e piu’ ancora rispetto ai tassi di obesita’ di Australia (27,9%) e Usa (38,2%). In dieci anni pero’ gli obesi nel nostro Paese sono aumentati del 4% e le persone sovrappeso sono il 36,1% in Italia (+6% in dieci anni): un valore poco superiore alla media Ue (35,7%) e ai valori di Australia (35,5%) e Stati Uniti (31,9%). Il costo sociale attuale di obesita’ e persone sovrappeso e’ stimato in 30 miliardi di euro.
La buona dieta italiana spiega pero’ molto del basso tasso di obesita’ degli italiani. Se adottassimo tuttavia il modello alimentare Usa, afferma il Censis, "nei prossimi anni il numero di obesi potrebbe salire di oltre 15 milioni con costi sanitari e sociali insostenibili". Infine, rileva l’indagine, "e’ evidente un eccesso di diagnosi fai da te per diete e intolleranze alimentari", con oltre 10 milioni di italiani che seguono diete prese da riviste, social network e app.

Redazione
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