giovedì, Aprile 25, 2024

Crisi di governo: si potrebbe votare a luglio

Almeno una cosa è certa: nessuno vorrebbe essere nei panni del presidente della Repubblica. I partiti politici sono divisi e sembra davvero impossibile creare un nuovo governo. Ore decisive per la formazione del nuovo governo. Oggi è il giorno del terzo e ultimo giro di consultazioni, al termine del quale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella potrebbe prendere una sua iniziativa se le forze politiche si dimostreranno ancora incapaci di dar vita a una maggioranza parlamentare in grado di sostenere un esecutivo. Al Colle sono già saliti il Movimento 5 Stelle, il centrodestra e il Pd. Nel pomeriggio sarà la volta di Leu, Autonomie Senato, Gruppi Misti di Senato e Camera. Poi ci saranno i colloqui con i presidenti della Camera Roberto Fico e del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Finite le consultazioni Mattarella potrebbe tracciare un bilancio e indicare come procedere nei prossimi giorni.
Se anche durante gli incontri di oggi non emergeranno soluzioni per maggioranze parlamentari in grado di sostenere un governo, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, darà vita a un esecutivo di tregua, che porterà il Paese a elezioni anche a luglio se non ottenesse la fiducia in Parlamento. Non potranno essere quindi né l’attuale governo guidato da Paolo Gentiloni, né un eventuale gabinetto guidato da un esponente di centrodestra ma bocciato dalle Camere a gestire la fase pre-elettorale.
Nel primo caso si tratterebbe infatti di un esecutivo figlio della precedente legislatura ed espressione di una maggioranza parlamentare non più esistente, tra l’altro guidato da una personalità che con tutta probabilità potrebbe essere il candidato premier del Pd e del centrosinistra. Un vantaggio che Mattarella, fedele al ruolo di arbitro imparziale assunto sin dal primo giorno del mandato, non vuole concedere a nessuna forza politica e schieramento, quindi neanche a un ipotetico esecutivo espresso dal centrodestra.
Se nei prossimi dieci giorni un eventuale governo proposto dal capo dello Stato dovesse essere bocciato in Parlamento, a quel punto potrebbe arrivare subito lo scioglimento delle Camere, con elezioni anche la prima quindicina di luglio. A meno che non ci sia un accordo tra i partiti per uno scioglimento posticipato di qualche settimana, per votare a fine settembre.
E’ chiaro che l’auspicio di Mattarella è che un eventuale esecutivo di tregua riesca comunque ad andare avanti per qualche mese, per approvare la legge di Bilancio e neutralizzare le clausole di salvaguardia che prevedono per i prossimi anni un graduale aumento dell’Iva fino al 25 per cento. Obiettivo che secondo il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, si potrebbe raggiungere anche con un decreto legge, possibilità che tuttavia richiede vari approfondimenti.
In ogni caso, qualunque sia l’orizzonte temporale, il presidente della Repubblica, certificata l’impossibilità di un accordo tra i partiti per dar vita a una maggioranza parlamentare in grado di sostenere un governo, non esiterà, come si suol dire, a metterci la faccia: manderà in Parlamento comunque un esecutivo che gestisca almeno le elezioni, perché altri gabinetti non possono farlo.
Primo a salire al Colle questa mattina è stato il Movimento 5 Stelle. "Se non ci saranno le condizioni per un governo politico, per noi è giusto si torni al voto". E, in tal caso, "sarà ballottaggio" tra M5S e Lega: "ora è ormai chiaro che sono due le realtà politiche che competono per il governo, gli italiani decideranno", ha detto Luigi Di Maio.
"Al di là delle valutazioni che farà il presidente della Repubblica – rimarca il leader pentastellato – mi sento di dire che non siamo disponibili a votare la fiducia a un governo tecnico". "Se terza Repubblica deve essere – ribadisce Di Maio – i politici e le forze politiche devono fare un passo indietro, i cittadini un passo avanti. Se metteremo avanti i problemi degli italiani, usciremo dallo stallo. E sia chiaro: noi siamo gli ultimi ad aver paura del voto".
Matteo Salvini, al termine delle consultazioni al Quirinale dei partiti di centrodestra, ha detto: "Abbiamo offerto al presidente della Repubblica, consci del fatto che il Paese non può aspettare e che i problemi da risolvere sono tanti, la disponibilità mia, a nome della coalizione che ha preso più voti dagli italiani, a dar vita a un governo che cominci a risolvere tutti i problemi del Paese: dal lavoro alle tasse, dalle pensioni all’immigrazione".
"Confidiamo – ha aggiunto il leader della Lega – che il presidente della Repubblica ci dia modo di trovare una maggioranza che vogliamo poter trovare mettendoci in campo personalmente e direttamente perché, stanti così le cose, la nostra coalizione è quella che rappresenta maggiormente il voto, la sensibilità, le ambizioni e le speranze di 60 milioni di cittadini italiani". Quindi, "confidiamo che nelle prossime ore possiamo essere messi finalmente al lavoro".
Maurizio Martina, uscendo dalle consultazioni, ha sottolineato: "A questo punto è urgente dare una soluzione alla crisi" e "superare lo stallo". "Basta prendere tempo – ha scandito – basta traccheggiare, basta esasperare alcune logiche di parte che abbiamo sentito ancora in queste ore, basta con il gioco dell’oca". "Ancora in queste ore ci sembra di vivere questo gioco dell’oca che ci fa tornare sempre al punto di partenza. Per noi prima di tutto viene il Paese. Abbiamo confermato al presidente della Repubblica piena fiducia, noi sosterremo l’iniziativa del presidente della Repubblica fino in fondo con lo spirito che abbiamo cercato di indicare anche in queste ore: prima di tutto il Paese" ha sottolineato.
"Le parti devono rendersi conto che da sole non ce la fanno a formare un governo. Quindi il nostro messaggio è semplice ma forte: finiscano queste logiche di parte e un passo avanti da parte di tutti – ha detto Martina – No a incarichi al buio, no a trasformismi, no a soluzioni politiche raffazzonate. Sì a un vero sforzo super partes per risolvere i problemi del Paese". Secondo il segretario reggente del Pd, "se ci si intende rispetto a alcune questioni fondamentali, si può trovare la rotta".

Redazione
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