venerdì, Marzo 29, 2024

Yves Saint Laurent: un capo italiano che non parla francese

Non si trucca, a malapena si prende la briga di domare una imponente massa di ricci (e si vede), eppure guida uno dei colossi della moda internazionale e gli fa macinare miliardi. Francesca Bellettini è italiana (di Cesena, per la precisione) e non parla francese. Ma Yves Saint Laurent le ha messo in mano una casa di moda che, dopo l’abbandono improvviso del direttore artistico Hedi Simane, sembrava diretta a tutto vapore verso gli scogli. E non sarebbe stato un naufragio di poco conto, visto che al gruppo Kering fanno capo non solo la casa madre YSL, ma anche Gucci e Bottega Veneta.
Ma chi è questa 47enne alta e magra che indossa solo ed esclusivamente YSL con la semplicità con cui porterebbe il maglioncino preferito e un po’ consumato?
Niente famiglia ben introdotta, innanzitutto, ma una formazione solida e abbastanza standard per i manager della sua generazione. Leggasi: Bocconi. Francesca Bellettini, racconta il New York Times, è la più piccola di tre sorelle. Suo padre era contabile in una compagnia di legname; sua madre un amministratore scolastico. Ha studiato economia e business administration alla Bocconi e all’ultimo anno ha trascorso cinque mesi all’Università di Chicago.
Dopo la laurea, si è trasferita a New York per un programma di formazione con Goldman Sachs, poi a Londra per lavorare con il suo team italiano di fusioni e acquisizioni. La svolta viene con la banca d’investimento Deutsche Morgan Grenfell a Londra, dove aiuta a lanciare accordi per case di moda di lusso, e incontra Patrizio Bertelli, amministratore delegato del Gruppo Prada che nel 1999, le offre un posto nella nuova divisione di sviluppo del business di Prada.
Un’opportunità, per lei che ha sempre amato la moda, ma anche un sacrificio, visto che va a guadagnare la metà. La spinta definitiva ad accettare gliela danno le parole del padre: "Ventinove anni è un po’ presto per scegliere un lavoro per soldi: fa’ quello che vuoi". Dopo Prada, passa a Helmut Lang, a Gucci e poi a Bottega Veneta, dove è direttrice della comunicazione e del merchandising, E’ qui che la nota Francois-Henry Pinault, ceo di Kering che la chiama a Parigi un venerdì pomeriggio e le chede se vuole guidare Yves Saint Laurent.

Redazione
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