venerdì, Aprile 26, 2024

Commercio: tensioni per i dazi del presidente Trump

Archiviata la paura per l’instabilità politica in Italia, i mercati finanziari hanno un nuovo problema: i dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. È stata una giornata di vendite sulle Borse europee, preoccupate per una nuova guerra commerciale con gli Usa ma Milano tiene nel finale. L’amministrazione Trump ha deciso di imporre, dalla mezzanotte, dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio da Ue, Canada, Messico. Immediata la reazione dell’Ue con il presidente della Commissione, Jean Claude Juncker, che parla di "protezionismo, puro e semplice" e minaccia reazioni: "difenderemo gli interessi dell’Unione, nel pieno rispetto del diritto commerciale internazionale". La cancelliera tedesca Angela Merkel giudica "illegali" i dazi americani e teme un "rischio di escalation". E "illegale" è anche la parola scelta da Emmanuel Macron. Il presidente francese, che con Trump vanta rapporti assai cordiali, ha deplorato "l’errore" e ha promesso che telefonerà al presidente degli Stati Uniti per affrontare la questione. Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha annunciato tariffe per 12,8 miliardi sulle importazioni dagli Usa come misura di ritorsione. "Queste tariffe sono un affronto contro la duratura partnership sulla sicurezza tra Canada e Stati Uniti e in particolare un affronto contro i canadesi che in migliaia hanno combattuto con i loro fratelli americani", ha dichiarato Trudeau.
I mercati europei ne risentono e, dopo un’avvio positivo, terminano deboli e in calo. A Parigi il Cac cede lo 0,53% a 5.398,40 punti. Il Dax di Francoforte è il più colpito e perde l’1,40% a 26,326,97 punti. A Londra l’Ftse 100 segna +0,02% a 7.691,38 punti. Scivola dell’1% anche Madrid sulla scia delle preoccupazioni politiche. La Borsa di Milano invece tiene e, dopo una giornata con gli indici in altalena, alla fine recupera dai minimi e il Ftse Mib chiude a -0,06% a 21.784 punti. Contrastati i titoli finanziari: tra le banche spicca Banco Bpm, in progresso del 2,38% dopo un’operazione di cessione di crediti in sofferenza; in flessione invece Intesa Sanpaolo (-0,26%), Unicredit (-0,25%) e Mediobanca, in calo dell’1,9%. Sul paniere principale brilla anche Generali, che sale del 2,32%. Maglia nera UnipolSai, che perde oltre il 4%. In progresso la galassia Fca: la casa automobilistica (+2,05%) domani presenterà il nuovo piano industriale; in luce anche Exor (+1,81%). Chiusura negativa pure a Wall Street, con il Dow Jones che perde l’1%.

Redazione
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