mercoledì, Aprile 24, 2024

Domenica si torna al voto per i ballottaggi in 75 grandi Comuni. Ecco le principali sfide

Sono 75 i ballottaggi previsti per le amministrative che dovranno decretare domenica 24 giugno, la scelta del Sindaco e delle nuove amministrazioni comunali. Va detto che alla luce dei risultati del primo turno in 29 casi sono in vantaggio le destre o comunque coalizioni di centrodestra, mentre in 20 casi il vantaggio è a favore del centrosinistra o comunque dei progressisti 20. Solo in tre città i 5Stelle, che ormai sono al governo del Paese, si contendono la poltrona più alta di primo cittadino: Ragusa, Avellino e Terni.
Dei 20 capoluoghi di provincia alle urne il 10 giugno scorso, solo sei hanno visto eletto il sindaco. A far di conto, prima di questo ballottaggio sono state già state assegnate le amministrazione di Brescia e Trapani (al centrosinistra, mentre Catania, Barletta, Vicenza e Treviso sono state già assegnate alle destre ed alla Lega.
Ma andiamo a leggere nel dettaglio i Capoluoghi che domenica chiameranno alle urne gli aventi diritto al voto
Ad Ancona, unico capoluogo di regione dove si va al ballottaggio per eleggere il nuovo sindaco, la sfida è tra la prima cittadina uscente Pd Valeria Mancinelli, sostenuta dal centrosinistra (48% al primo turno) e il candidato civico sostenuto dal centrodestra Stefano Tombolini (28,4%). Una sfida che ha tutto il sapore di un test politico, dopo il voto del 4 marzo, che ha visto l’avanzata travolgente di M5s in tutte le Marche e l’affermazione della Lega e in vista delle regionali del 2020. Ad Ancona, guidata da 25 anni a questa parte da Pds, Ds, Pd, Il Pd ha retto al primo turno, distanziando Tombolini, che ha tentato, sinora invano, di apparentarsi con i pentastellati e il candidato della sinistra.
Sfida fratricida tutta interna al centrodestra a Imperia, dove l’ex ministro del governo Berlusconi Claudio Scajola (che si presenta con una lista civica) arrivato al 35,3% se la vedrà col suo ex delfino Luca Lanteri (cd) al 28,7%.
Spostandosi in Sicilia, a Siracusa Paolo Reale (cd) 37,3% sfiderà Francesco Italia (civico) 19,4%. Italia è un candidato di area centrosinistra: la sorpresa è che avrà il sostegno di Fabio Granata candidato al primo turno con ’Diventerà bellissima’, partito fondato del presidente della Regione Nello Musumeci che governa col centrodestra.
A Ragusa Antonio Tringali (M5S) al 22,7% se la vedrà con Giuseppe Cassì (cd) al 20,8% al primo turno; a Messina Dino Bramanti (Cd) al 28,2% affronterà Cateno De Luca (civico) al 19,8%, le cui sei liste non hanno eletto alcun consigliere comunale perché non hanno raggiunto il quorum del 5%. Centrosinistra in corsa anche a Brindisi dove Riccardo Rossi, che parte da un 23,5%, dovrà vedersela con Roberto Cavalera, candidato delle destre che parte in vantaggio con il 34,7%.
In Toscana, le sfide più angosciose per i progressisti e la sinistra, che vedono scricchiolare una supremazia elettorale mai messa, fino ad oggi, in discussione. A Massa, Alessandro Volpi (cs) al 33,9% corre contro Francesco Persiani (Cd) al 28,2%. A Pisa Michele Conti (cd) al 33,4% sfiderà Andrea Serfogli (cs) al 32,3%; a Siena il sindaco uscente Bruno Valentini (cs) al 27,4% al primo turno si è apparentato con l’ex sindaco della città Pierluigi Piccini (ex dirigente Mps e prima iscritto al Pd) alla testa di una lista civica che aveva preso il 21,4 e se la dovrà vedere con Luigi De Mossi (cd) (24,2). Ma oltre che in Toscana i progressisti sono in corsa, anche se svantaggiati anche a Sondrio con la partita tra Marco Scaramellini (cd) al 46,8% e Nicola Giugni (cs) al 36,1%; Progressisti e centrosinistra in corsa anche ad Avellino con Nello Pizza (cs) al 42,9% contro Vincenzo Ciampi (M5S)
A Brindisi il candidato delle destre Roberto Cavalera (cd) parte in vantaggio con il 34,7%, dietro di lui Riccardo Rossi del centrosinistra con il 23,5. Anche a Teramo il centrosinistra non è fuori dai giochi, anche se parte indietro di oltre 10 punti, Giandonato Morra delle destre è infatti al 34,6%, mentre Gianguido D’Alberto dei fronte progressista parte da un 21,1%. Fuori dai giochi il centrosinistra a Terni dove la partita si gioca tra Leonardo Latini della Lega al 49,2% appoggiato da Fi e Fdi contro Thomas De Luca (M5S) al 25%. Infine Viterbo. Anche qui i progressisti sono fuori dalla competizione ed a sfidarsi saranno Giovanni Maria Arena, per il centrodestra, che parte dal buon risultato del primo turno (40,2) contro Chiara Frontini che è schiarata con una Civica e parte dal 17,6%.

Redazione
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