giovedì, Aprile 18, 2024

Thailandia: il miracolo della grotta, tutti vivi i 12 ragazzi

Hanno tenuto il mondo con il fiato sospeso per ben 9 giorni, resistendo senza cibo. Ma alla fine ce l’hanno fatta. Sono stati trovati tutti vivi i 12 baby calciatori dispersi in una grotta della Thailandia con il loro allenatore. Gli sforzi per salvarli sono continuati incessanti. Poi ieri l’accelerazione: una squadra di sub ha lavorato tutta la notte per posizionare una corda nei cunicoli allagati della grotta di Tham Laung. La storia, però, non ha ancora avuto il suo lieto fine. Per tirarli fuori, potrebbe volerci del tempo. Secondo quanto riferisce la Bbc, infatti, potrebbero volerci 4 mesi, date le condizioni all’interno della grotta. Il complesso di Tham Luang a Chiang Rai, nel nord della Thailandia, viene regolarmente allagato durante la stagione delle piogge che dura fino a settembre-ottobre. E per essere portati fuori, i bambini dovrebbero imparare le nozioni basi dell’immersione. Tuttavia, gli esperti hanno ammonito che condurre dei subacquei inesperti nei pericolosi corridoi di acque fangose ​​a visibilità zero sarebbe molto rischioso. Per portarli fuori occorre far defluire tutta l’acqua dalla grotta. Gli organizzatori delle operazioni di soccorso, ha spiegato governatore della provincia settentrionale di Chiang Rai, Narongsak Osotthanakorn, vogliono "essere certi al cento per cento" di poter fare uscire i ragazzi in sicurezza. Per questo motivo non è ancora stato definito il momento in cui verrà avviata l’operazione di evacuazione. "Siamo arrivati fin qui. In nessun modo li perderemo nella fase di uscita", ha assicurato Osotthanakorn parlando questa mattina con i giornalisti.
Il gruppo di giovani calciatori della squadra Moo Pa ’il cinghiale’ – di cui fa parte anche l’allenatore dei ragazzi – è stato ritrovato da un gruppo di forze speciali della Marina. I 12 ragazzi, di età compresa tra gli 11 ed i 16 anni, sono stati esaminati da un medico e hanno ricevuto bevande energetiche. "Nessuno di loro in condizioni gravi. La maggior parte soffre di problemi minori". Ora i soccorritori stanno operando per consentire ai genitori che attendono da giorni all’esterno della grotta di comunicare con i figli attraverso una linea telefonica. "Potrebbero parlarsi per la prima volta oggi", ha annunciato il governatore Osotthanakorn. In un video pubblicato dall’unità di elite della Thailandia i ragazzini sono apparsi magri, sporchi di fango e seduti a terra l’uno accanto all’altro. A illuminarli solo una torcia. Un’immagine divenuta già il simbolo di questo ’miracolo’ tutto thailandese. Nel video i soccorritori esortano i bambini a stare tranquilli nell’attesa dell’arrivo di altri soccorsi: "Quanti siete?" chiede uno dei soccorritori. "Tredici", risponde un ragazzo. "Magnifico". "Dì loro che abbiamo tanta fame" chiede un altro ragazzino in thailandese al compagno che parla inglese. "Sì, già l’ho fatto. Lo sanno". Un altro ragazzino si dice "felicissimo" del loro arrivo, ringrazia i sommozzatori e chiede loro da dove vengano.
I 12 baby calciatori erano dispersi dal 23 giugno quando avevano fatto un’escursione nella grotta di Thaum Luang assieme al loro allenatore. Davanti all’ingresso erano state ritrovate le loro biciclette. Successive piogge avevano allagato l’ingresso, bloccando i ragazzi all’interno e rendendo molto difficili i soccorsi. Quel giorno, i 12 erano con il vice allenatore Nopparat Kantawong e con il quale avevano fatto altre gite durante gli allenamenti. L’allenatore capo, Nopparat Kantawong, era certo che lo spirito di squadra li avrebbe aiutati a resistere. "Si prenderanno cura gli uni degli altri altri", aveva detto, citato dai media thailandesi. Il più piccolo del gruppo, l’undicenne Chanin "Titan" Wibrunrungrueang, gioca a calcio fin dall’età di 7 anni. Il capitano della squadra è invece il 13enne Duangpet "Dom" Promtep. Con il passare dei giorni oltre mille persone, con aiuti da dieci paesi, si sono impegnati nei soccorsi che hanno tenuto col fiato sospeso l’intera Thailandia, mentre dalla grotta non giungeva nessun segnale di vita. La speranza di tutti, e dei genitori che hanno atteso tutti questi giorni davanti alla grotta, era che i ragazzi avessero potuto trovare un rifugio all’asciutto.

Redazione
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