martedì, Aprile 23, 2024

Sergio Marchionne: nessun tumore, un doppio infarto ha stroncato la sua vita

Sergio Marchionne è morto all’ospedale universitario di Zurigo, dove era stato ricoverato il 27 giugno per un intervento alla spalla destra. Dieci giorni fa le sue condizioni di salute sono peggiorate a causa di quelle che i medici hanno definito "complicanze postoperatorie" e che secondo indiscrezioni sarebbero state legate ad un doppio collasso cardiaco. La situazione sarebbe poi precipitata all’inizio di questa settimana, quando nulla hanno potuto fare i medici per ristabilire parametri nelle norma. L’Ospedale universitario di Zurigo, comunque e probabilmente anche su richiesta dei familiari continua a mantenere una coltre impenetrabile di riserbo. Una portavoce della struttura ha comunicato di non poter dare nessun tipo di informazione sulla vicenda. Anche alla domanda su quando sia avvenuto il decesso è stato replicato allo stesso modo.
L’autorevolezza sulla vicenda del quotidiano La Stampa, da sempre nell’orbita della famiglia Agnelli conferma che, dopo l’operazione alla spalla Marchionne avrebbe manifestato complicazioni "inattese e improvvise" che lo hanno portato a un arresto cardiaco. Il manager sarebbe stato poi portato in rianimazione, ma non dipendeva in maniera sistematica dalle macchine, che gli erano da supporto. E’ seguito poi un ulteriore arresto cardiaco, che lo ha portato al decesso naturale. Smentita da fonti vicine alla famiglia del top manager anche la notizia che l’operazione alla spalla non era stata disposta a causa di un tumore. Poi l’omaggio di John Elkann: "E’ accaduto, purtroppo, quello che temevamo. Sergio, l’uomo e l’amico, se n’è andato": così il presidente di Exor, John Elkann, ha commentato la scomparsa dell’ex a.d. di Fiat Chrysler Automobiles. "Penso che il miglior modo per onorare la sua memoria sia far tesoro dell’esempio che ci ha lasciato: coltivare quei valori di umanità, responsabilità e apertura mentale di cui è sempre stato il più convinto promotore. Io e la mia famiglia gli saremo per sempre riconoscenti per quello che ha fatto e siamo vicini a Manuela e ai figli Alessio e Tyler", ha aggiunto.
Rende omaggio a Marchionne anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:
"La sua visione ha sempre provato a guardare oltre l’orizzonte e immaginare come l’innovazione e la qualità potessero dare maggiore forza nel percorso futuro. Marchionne ha saputo testimoniare con la sua guida tutto questo, mostrando al mondo le capacità e la creatività delle realtà manifatturiere del nostro Paese".
"Marchionne ha scritto una pagina importante nella storia dell’industria italiana. Nella sua responsabilità di leader della Fiat ha attraversato anni di trasformazioni assai profonde e radicali dei mercati, dei sistemi di produzione, delle strategie finanziarie, delle relazioni sindacali. Ha assicurato continuità e rilancio fino a costruire una nuova aggregazione, a dar vita a una nuova più grande realtà per sostenere la competizione. Marchionne non ha mai rinunciato a battersi per le proprie strategie, ad affrontare difficoltà e conflitti, a superare incomprensioni. La sua visione – sottolinea il Capo dello Stato – ha sempre provato a guardare oltre l’orizzonte e immaginare come l’innovazione e la qualita’ potessero dare maggiore forza nel percorso futuro. Marchionne ha saputo testimoniare con la sua guida tutto questo, mostrando al mondo le capacità e la creatività delle realtà manifatturiere del nostro Paese".
Poi le parole del Presidente del Consiglio Conte: "Esprimo il cordoglio mio e di tutto il governo per la scomparsa di Sergio Marchionne. Le mie sentite condoglianze alla sua famiglia e a tutti i suoi cari"..
Infine Romano Prodi: "La notizia della scomparsa di Sergio Marchionne mi addolora. La sua morte ci priva di un interlocutore di grande capacità tecnica e di raffinata intelligenza politica. Ricordo l’empatia immediata che le sue lezioni suscitavano negli studenti della Brown University e l’attenzione che sapeva catturare con il suo atteggiamento diretto e coinvolgente – continua Prodi -. A questo si associavano in lui rigore, grande spirito di volontà e una straordinaria capacità di lavoro con cui ha saputo affrontare la sfida, non facile, dell’industria automobilistica. Il mio pensiero va alla sua famiglia, ai suoi figli e a tutti coloro che gli hanno voluto bene".

Redazione
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