venerdì, Marzo 29, 2024

Crollo del Ponte Morandi, drammatico il bilancio parziale delle vittime: i morti per ora sono 37

Quanto accaduto a Genova, con il crollo del Ponte Morandi, sarà sicuramente ricordato dalla storia come il disastro di Ferragosto. Venti minuti prima di mezzogiorno una lunga parte di questa storica infrastruttura è venuta giù per decine di metri, con sopra Tir, auto, furgoni, camper e moto. L’opera, la più importante per la mobilità che passa per la Liguria, è letteralmente collassata sopra le fabbriche sottostanti, ha invaso e devastato la linea ferroviaria e parzialmente invaso il sottostante fiume. Il bilancio delle vittime e dei feriti potrebbe essere drammatico. Drammatico e non ancora definitivo il bilancio delle vittime. Passata la prima notte e con le prime luci dell’alba il bilancio delle vittime è sempre più drammatico , il bilancio ufficiale del Viminale parla ormai di 37 morti, anche se, purtroppo, non sarebbe definitivo. Tra le vittime un bambino di otto anni e due ragazzi di 12 e 13 anni. Tanti i feriti, ricoverati in vari ospedali della città ligure, mentre non è ancora certo il numero dei dispersi. I soccorritori, infatti, non sono riusciti a raggiungere ancora alcuni mezzi che sono sotto le macerie. Per l’emergenza è stata attivata la stessa procedura che si adotta nel caso di scosse di terremoto di primo livello, ovvero quelle che seminano morte e distruzione e tutti gli ospedali della Regione Liguria e delle Regioni vicine, sono stati messi in stato di massima allerta.
Emergenza nell’emergenza è quella degli sfollati che in totale sono 440, Tutti costretti a lasciare la propria abitazione, ma il numero potrebbe aumentare poiché sono ancora in corso le valutazioni sugli sgomberi. A confermarlo è lo stesso Comune di Genova. La Protezione Civile del Comune di Genova ha provveduto finora a far evacuare 11 palazzi e la situazione è sotto monitoraggio costante. Visto che una parte del grande ponte viene giudicata ad altissimo rischio di crollo e potrebbe investire i palazzi attigui alla struttura collassata.
La Prefettura di Genova ha istituito 2 numeri dedicati per informazioni e segnalazioni di eventuali persone disperse: 010/5360637 e 010/5360654.
Drammatiche le testimonianze di chi si trovava vicino al Ponte Morandi e lo ha visto venire giù come un castello di carte, alcuni parlano di una situazione meteo importante e di un fulmine che avrebbe centrato in pieno la struttura, ma descrivono anche le code dei mezzi che in quegli istanti stavano percorrendo l’infrastruttura e questo potrebbe essere significativo per comprendere la gravità di quanto accaduto. Questo però, non giustificherebbe, secondo gli esperti, il collasso.
Il ponte crollato ha travolto tra l’altro una parte di un capannone dell’Amiu, l’azienda ambientale del comune di Genova. Una parte del fabbricato risulta distrutta. Due furgoni Porter e un camion risultano schiacciati e dove, purtroppo sono stati trovate due vittime.
Il crollo del viadotto ha sfiorato i capannoni di Ansaldo Energia, una delle principali industrie di impianti per la produzione di energia d’Italia. L’ingresso della fabbrica si trova proprio sotto il viadotto ma il crollo ha interessato una campata situata a pochi metri di distanza che è precipitata su un parcheggio che a quanto sembra in quel momento era vuoto. In questi giorni Ansaldo è chiusa ma nel sito lavorano alcune persone per la manutenzione.
Poco dopo le 14 la società Autostrade ha confermato la notizia che sul Ponte erano in corso lavori di manutenzione. Si parla di un carro ponte sopra le arcate, che stava eseguendo opera di consolidamento.
”I lavori e lo stato del viadotto – si legge nella nota di Autostrade- erano sottoposti a costante attività di osservazione e vigilanza da parte della direzione di tronco di Genova”, afferma la società. ”Le cause del crollo saranno oggetto di approfondita analisi non appena sarà possibile accedere in sicurezza ai luoghi”.
Il Concessionario Autostrade, viene però chiamato in causa dal quotidiano genovese Il Secolo XIX, che in più occasioni aveva contestato, anche recentemente alla società che gestisce quel tratto viario, le chiusure senza preavviso dell’opera, senza però ricevere alcuna risposta alle contestazioni.
Oltre ai Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile ed agli uomini delle forze dell’ ordine, si sono aggiunti anche i militari dell’Esercito. Va detto poi che sempre Autostrade per l’Italia cerca di dare notizie sullo stato della mobilità nell’rea interessata dalla crisi e che ha scatenato in tutto il nord ovest del Paese una situazione di vero e proprio collasso. Ma ecco gli inviti di Autostrade per l’Italia che rende noto che sull’ A10 Genova Savona, tra il bivio per l’ A7 Milano-Genova e Genova Aeroporto, in entrambe le direzioni, si e’ resa necessaria la chiusura del tratto. Chi da Savona è diretto a Genova deve utilizzare l’A26 Genova-Gravellona Toce, poi la D26 Diramazione Predosa Bettole e la A7 verso Genova. Chi da Livorno è diretto a Savona, utilizzare l’A7 Milano Genova, seguire le indicazioni per la Diramazione Predosa-Bettole e poi prendere la A26 verso Genova e proseguire per Savona. Costruito tra il 1963-1967 il viadotto Polcevera è stato progettato dall’ingegnere Riccardo Morandi, da cui prende il ‘soprannome’ di ponte Morandi (è conosciuto anche come ponte Condotte, dal nome della società che lo ha costruito, e ponte di Brooklyn, per la vaga somiglianza con la celebre struttura americana). Inaugurato poco più di mezzo secolo fa, il 4 settembre del 1967, il viadotto è lungo 1.182 metri, che consentono all’A10 di attraversare non solo il fiume da cui prende il nome ma anche i quartieri di Sampierdarena e Cornigliano di Genova. La campata maggiore raggiunge i 210 metri, l’altezza delle pile arriva a 90 metri e, per realizzare l’opera, è stato utilizzato cemento armato precompresso e cemento armato ordinario.
Bocche cucite in Procura, l’unica cosa certa è che è stato aperto un primo fascicolo, per ora senza indagati, ma che potrebbe arricchirsi di nomi già nelle prossime ore, con sopra l’accusa di “disastro colposo ed omicidio colposo plurimo”

Redazione
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