venerdì, Marzo 29, 2024

Ponte Morandi, trovata una intera famiglia sotto le macerie: il bilancio delle vittime sale a 42

Nella notte e a poche ore dai funerali di Stato, si aggrava ulteriormente il bilancio delle vittime del crollo di ponte Morandi. L’auto su cui viaggiava la famiglia Cecala, il papà Cristian, la mamma Dawna e la piccola Kristal di 9 anni, è stata infatti recuperata dai vigili del fuoco sotto le macerie dell’infrastruttura. La vettura è stata individuata nella notte, completamente schiacciata, sotto un grosso blocco di cemento. Il bilancio delle vittime, non ufficiale in quanto i corpi devono ancora essere identificati, sale dunque a 42. Recuperato nella tarda mattinata di sabato anche l’ultimo corpo, quello di di Mirko Vicini il dipendente dell’Amiu che con il collega Bruno Casagrande aveva appena terminato il turno di lavoro quando il ponte è collassato. Il cadavere di Vicini era anche lui sotto uno dei grossi blocchi di cemento che contenevano la struttura del pilone del ponte. Con il ritrovamento del dipendente dell’Amiu è dunque completa la lista dei dispersi.
Il recupero di queste altre quattro vittime è stato possibile grazie al lavoro delle squadre dei Vigili del Fuoco che stanno utilizzando in queste ore i cani molecolari e proprio uno di questi ha individuato l’auto con a bordo l’intera famiglia. L’azione dei soccorritori, che si alternano su turni, va avanti 24 ore su 24. Va detto che le squadre specializzate dei Vigili del Fuoco arrivano da diverse regioni. Secondo le ultime informazioni fornite dal Viminale, sotto le macerie ci potrebbero essere altre vittime. Si sta lavorando in queste ore sul corpo più grande del Ponte, ovvero le carreggiate centrali e la torre che le sosteneva. Sotto queste tonnellate di macerie, purtroppo, potrebbero esserci altre vittime. Poi ci sono le ipotesi sulle cause del crollo e l’inchiesta. Secondo Antonio Brencich, componente della speciale Commissione Trasporti ed infrastrutture "La rottura di uno strallo è un’ipotesi di lavoro seria ma dopo tre giorni è solo un’ipotesi". Senza entrare nel merito del lavoro della Commissione Brencich, che si occuperà di chiarire le cause dell’immane disastro, ha aggiunto che quelle legate alla "pioggia e tuoni ed eccesso di carico sono ipotesi fantasiose, che non vanno neanche prese in considerazione".
Intanto, la Procura di Genova, che indaga sul disastro, ha disposto il sequestro della parte superiore del viadotto, la parte restante che ha resistito al crollo di tre giorni fa. Nella parte sottostante, tra il letto del torrente e la viabilità che corre lungo l’argine, è stata invece individuata un’area dal comune da destinare allo spostamento e allo stoccaggio temporaneo del cumulo di macerie, all’interno dell’area Amiu di Campi.
La Procura genovese ha intanto nominato i consulenti tecnici che monitoreranno il trasferimento dei residui della campata centrale del ponte: sono gli ingegneri Renato Buratti, di Genova, e Pier Giorgio Malerba, da Milano. Le macerie saranno sequestrate dopo lo stoccaggio. Sempre i consulenti della Procura, che per la loro relazione hanno chiesto 60 giorni, già nelle prossime ore incontreranno i tecnici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a Genova.
Al momento nell’ambito dell’inchiesta sulle cause del crollo non figurano iscrizioni di indagati e il fascicolo resta a carico di ignoti. A guidare le indagini il procuratore aggiunto Paolo D’Ovidio insieme ai pm genovesi, Walter Cotugno e Massimo Terrile, mentre gli approfondimenti sono svolti dalla Squadra Mobile di Genova, dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia Stradale. Ancora incerti i tempi sul termine delle operazioni dei vigili del fuoco.

Redazione
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