sabato, Aprile 27, 2024

Un richiamo unico, unisono di funky e bluesy votato al puro rock progressivo

Lenny Zakatek, voce di “The Alan Parsons project” in Italia per un evento unico

Con l’artista, un imponente ensemble dell’Orchestra Sinfonica Gavazzeni, un coro lirico di 12 voci, musicisti della band

Lenny Zakatek, cantante dei più grandi successi di The Alan Parsons Project, sarà in Italia per uno spettacolo unico, “Honouring the music of Alan Parsons & Eric Woolfson”, in cui interpreterà dal vivo le indimenticabili musiche del leggendario gruppo. L’evento si terrà il primo novembre al Creberg Teatro di Bergamo. I brani del poderoso mix di rock sinfonico (fatto di orchestrazioni sontuose ed arrangiamenti epici) e di tecnologia, frutto dell’ingegno e della creatività di Alan Parsons e di Eric Woolfson, che conquistarono le classifiche mondiali a partire dal 1976, saranno riproposti fedelmente in questo concerto con la voce originale di colui che ha firmato, con un tratto indelebile, quel decennio a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta, Lenny Zakatek, appunto. Una maniacale ricostruzione nelle partiture per orchestra sinfonica e coro lirico, con la band Skeye, daranno vita ad uno spettacolo unico ed appassionante. Alla fedelissima riproduzione dal vivo dei più travolgenti successi parsoniani così come sono stati registrati, del periodo che va dal 1976 al 1990 (tra i quali i classici “Sirius”, “Eye in the sky”, “Games people play”, “I wouldn’t want to be like you”, “Mammagamma”, “Ammonia Avenue”, “Freudiana”, “In the lap of the gods”, “Some other time”), verranno presentati anche brani mai riprodotti negli anni di attività live di Parsons, dal 1995 ad oggi. Insieme a lui sul palco un imponente ensemble composto dall’Orchestra Sinfonica Gavazzeni, formata da ben trentasette elementi, da un coro lirico di dodici voci, e dai musicisti della band del progetto Skeye capitanati dal chitarrista Massimo Numa. Settantuno anni compiuti, Zakatek (nato Lenny Du Platel, a Karachi nell’India inglese prima che divenisse parte del Pakistan) è considerato uno dei più grandi cantanti soul della sua generazione tanto da conquistarsi l’appellativo di “The Voice”. La voce del cantante britannico che oggi è ancor più coinvolgente e calda, è il prototipo di rock progressivo pieno di soul, e ha un groove interpretativo dalle atmosfere funky e soul che ben rappresenta la sua storia, la sua anima e il suo modo di vivere la musica. Oltre al successo planetario avuto con The Alan Parsons Project, Lenny Zakatek ha fatto parte dei Gonzalez (la loro “I haven’t stopped dancing yet” fu una hit mondiale). Aldilà delle sue collaborazioni nei gruppi precedenti iniziate nel 1964, la sua fortuna è legata, appunto, soprattutto allo ‘studio vocalist’ per The Alan Parsons Project: col progetto ha cantato diversi brani per un periodo di dieci anni. E’ stato coinvolto in ventidue brani presenti su otto diversi album de The Alan Parsons Project; tra questi troviamo “I Wouldn’t Want To Be Like You”, “Games People Play”, “You Don’t Believe” e “Damned If I Do”. Riguardo alla sua voce nei brani di Alan Parson’s Project, il recensore di allaboutjazz.com, Todd S. Jenkins scrisse che la sua voce “era una chiara dimostrazione di come potesse esprimere, aggiungendola, un’aria funky e bluesy al rock progressivo”. Nel 1979 venne pubblicato il primo album di Zakatek, Lenny Zakatek, prodotto da Alan Parsons per la A&M Records. Singoli inclusi furono “Brandy”, “Say I Love You” e “Where Is The Love”. Nel 1986 formò una band chiamata ‘The Immortals’, con John Deacon al basso, e Robert Ahwai alla chitarra. Il singolo “No Turning Back”, fu incluso nella colonna sonora di “Biggles”, e nel 1988, iniziò una carriera parallela come manager, music publisher e produttore discografico. Fu il manager e il coproduttore di tre delle più prolifiche band giapponesi, e ha scritto e prodotto diversi brani del primo album del gruppo Hotei, “Guitarhythm”, per poi manager di artisti della etichetta Sony BMG. Il suo secondo album solista, “Small But Hard” è del 1989, mentre nel 1995 ha cantato con Joni Mitchell al ‘Great Music Experience’ a Nara City, Giappone. Nel 2016 ha pubblicato l’album “Love Letters”. Ha condiviso il palcoscenico con INXS, Bon Jovi, Bob Dylan e Tomoyasu Hotei e lavorato anche con Michael Kamen. Negli anni recenti ha cantato in Europa con la band Boogie Brothers. Di recente si è esibito in Italia insieme a The Trammps e The Ritchie Family, davanti ad un pubblico di ventimila fan. Quello con “Honouring the music of Alan Parsons & Eric Woolfson” è evento eccezionale a cui presto seguirà la pubblicazione di un doppio cd e parte del ricavato del concerto andrà a sostegno dell’associazione Amici del Moyamoya Onlus.

Redazione
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