giovedì, Aprile 25, 2024

“E’ nata una stella”, Lady Gaga star del cinema

Al debutto dietro la macchina da presa Bradley Cooper descrive con abilità una storia d’amore e di musica che analizza i pro e i contro del mito del successo. Convincente in qualità di attrice la regina del pop, Lady Gaga

 

di Alessandro Ceccarelli

Siamo al terzo remake di “E’ nata una stella” dopo quello del 1937 con Judy Garland e il successivo del 1976 con Barbra Streisand. L’attore statunitense Bradley Cooper (che aveva raggiunto la maturità artistica con “American snipers”, “Il lato positivo” e Joy”, debutta dietro la macchina da presa riuscendo a convincere la 32enne regina del pop Stefani Joanne Angelina Germanotta, conosciuta al mondo come Lady Gaga (padre di origine siciliana e madre franco-canadese) a recitare nei panni di un’aspirante cantante. L’intento del 43enne regista è quello di raccontare il duro e spietato mondo dello spettacolo americano caratterizzato da cinismo, idealismo e un grottesco e infantile attaccamento all’american dream. Nel film Ally (Lady Gaga) è una giovane cameriera che di sera di esibisce in uno squallido locale popolato da travestiti e disperati in cerca dell’agognata celebrità. Nel locale una sera capita per caso la rockstar Jackson Maine (Bradley Cooper) che rimane colpito dalla performance di Ally che canta una sorprendente versione del classico “La vie en rose”. I due si frequentano, si innamorano e la ragazza finisce per esibirsi in un concerto di Jackson. Il successo è immediato e travolgente. Il produttore della rockstar la trasforma rapidamente in una tipica cantante-ballerina di musica pop, cosa che non piace molto a Jackson che la vorrebbe più come interprete e pianista di canzoni intimiste. Ma le ferree regole del successo e del music business hanno la meglio sull’inesperta cantante. Jackson e Ally in questa tumultuosa relazione trovano anche il tempo di sposarsi a Memphis, acme della loro storia che mescola il sentimento con la carriera artistica e la voglia di esternare il talento della giovane Ally. La seconda parte del film è quella più scontata e prevedibile anche se raccontata e descritta con una certa abilità anche a livello di regia e sceneggiatura. Come era abbastanza evidente i gravi problemi di alcol e droga di Jackson finiscono per inficiare la loro relazione soprattutto a livello artistico. Ally è ormai determinata verso la scalata al successo (grazie anche al cinico produttore) mentre la rockstar deve curarsi in una clinica per gli alcolisti. L’epilogo del film (piuttosto scontato) è però ben costruito nel mescolare la tragedia personale di Jackson Maine che fa da controcanto all’enorme successo di Ally che alla fine del film canta una struggente canzone d’amore scritta dal compagno in un affollatissimo Forum di Los Angeles.

Bradley Cooper si conferma un ottimo attore drammatico, convincente anche nella veste di cantante e chitarrista (somiglia molto al leader dei Pearl jam Eddie Vedder) mentre Lady Gaga al debutto come attrice offre una performance sincera e realistica giocando molto con il suo particolare viso (sembra la tipica ragazza paffutella della porta accanto) e con i suoi grandi occhi espressivi. Di rilievo anche gli attori secondari come Sam Elliot (nel ruolo del fratello maggiore) e Andrew Dice Clay (nei panni del padre di Ally, autista di star anche lui ossessionato dal successo) e Rafi Gravon nel ruolo del cinico manager di Ally. “A star is Born” è stato un immediato successo al botteghino Usa, incassando oltre 260 milioni di dollari.

Redazione
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