giovedì, Marzo 28, 2024

Maltempo, apocalisse in Sicilia: 12 persone travolte e uccise dalla furia dell’acqua

La Procura di Termini Imerese (Palermo) ha aperto un’inchiesta      sulla tragedia di Casteldaccia. Al momento il fascicolo è contro      ignoti e senza ipotesi di reato

Dodici vittime. E’ drammatico il bilancio dell’ondata di maltempo che ha colpito la Sicilia. La furia dell’acqua e del fango ha ucciso ierinove persone , tra cui due bambini, a Casteldaccia. L’altra vittima che si registra nel palermitano è un uomo che ha perso la vita a Vicari. Si aggiungono poi altre due vittime nell’agrigentino. Si tratta di due persone travolte da un torrente esondato a Cammarata. I Vigili del fuoco stanno tentando di recuperare i corpi. La villetta di contrada Dagali Cavallaro in cui si trovavano nove delle vittime è stata travolta dal fango dopo che il fiume Milicia è esondato. All’interno dell’abitazione, poco prima della tragedia c’erano dodici persone,due nuclei familiari. I morti sono due bambini di uno e tre anni, un ragazzo di 15 anni e 6 adulti. Un uomo è riuscito a salvarsi arrampicandosi su un albero posto nelle immediate vicinanze della villetta, mentre altre due persone, un adulto e una bambina, al momento della esondazione non erano presenti in casa in quanto si erano allontanati poco prima per effettuare una commissione. Sul posto sono accorsi Vigili del fuoco, Carabinieri e Polizia che hanno transennato tutta la zona. E’ arrivato all’alba anche il medico legale. La Procura di Termini Imerese (Palermo) ha aperto un’inchiesta sulla tragedia di Casteldaccia. Al momento il fascicolo è contro ignoti e senza ipotesi di reato. Sul posto oggi  il Procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio con un sostituto procuratore della Repubblica. I pm attendono la relazione della Polizia giudiziaria per ulteriori sviluppi dell’inchiesta. Le vittime vivevano tra Casteldaccia, Palermo, Santa Flavia e Bagheria, sempre nel palermitano. La più piccola aveva appena un anno e si chiamava Rachele Giordano. Ecco i nomi delle altre persone morte: Francesco Rugò, 3 anni; Federico Giordano, di 15 anni; la madre Stefania Catanzaro, 32 anni e moglie di uno dei tre sopravvissuti, Giuseppe Giordano; il nonno Antonino Giordano, 65 anni, e la moglie Matilde Comito, 57 anni. E ancora, il figlio Marco Giordano, di 32 anni, e la sorella Monia Giordano, di 40; infine Nunzia Flamia, 65 anni. A Vicari, invece, ha perso la vita Alessandro Scavone di 44 anni, trovato morto dai Vigili del fuoco. Un altri ragazzo, Salvatore D’Amato, è stato trovato vivo. Adesso si cerca un medico nella zona di Corleone di cui si sono perse le tracce ieri sera. L’unico superstite della tragedia di Casteldaccia agli inquirenti che conducono l’inchiesta ha raccontato: “E’ successo tutto in pochi secondi, all’improvviso l’acqua e il fango hanno sfondato i vetri, tutte le imposte. Non abbiamo più capito niente. In pochi istanti l’acqua ha raggiunto il tetto. Io sono riuscito a uscire e salire sull’albero. Solo per questo mi sono salvato”. L’uomo si trovava nella villetta con altre nove persone, per cenare. Altre due persone, un uomo e una bambina di tre anni, erano andati a comprare dei dolci in centro e si sono salvati solo per questo motivo. L’acqua e il fango proveniente dal fiume Milicia hanno sfondato i vetri della villetta di Casteldaccia, raccontano i soccorritori che sono intervenuti subito dopo la tragedia nell’abitazione che si trova a poche centinaia di metri dal fiume esondato. “Non c’è stato il tempo per salvarsi – dicono – Una sola persona è riuscita a salvarsi solo perché è salito su un albero”. L’acqua e il fango hanno raggiunto il tetto della casa. La villa, che si trova a poche centinaia di metri dal fiume Milicia esondato, è su un’unica elevazione. Questa mattina c’è la devastazione. Un camper finito contro un muro, due auto accartocciate, sedie a sdraio sul tetto, e ancora oggetti sparsi su tutto il terreno. Le salme delle nove persone morte sono state recuperate dai sommozzatori dei Vigili del fuoco. “Una tragedia immensa, infinita. Non ci sono parole”. Il sindaco di Casteldaccia (Palermo) Giovanni Di Giacinto è visibilmente sotto choc. Ha trascorso tutta la notte davanti alla villetta di contrada Dagali. “E’ stato straziante – dice Di Giacinto all’Adnkronos – Sono andato via da lì solo poco fa. Stiamo parlando di nove persone, tra cui dei bambini piccoli. Solo una persona è riuscita a salvarsi solo perché è riuscito a salire su un albero”. “Ieri sera qui non pioveva neppure tanto – aggiunge il sindaco, ex deputato regionale siciliano – e il fiume non era particolarmente ingrossato. Una tragedia terribile. Immagino che l’acqua sia venuta già dall’entroterra”. La villetta sommersa si trova a circa 100, duecento metri dall’argine del fiume. O da quello che rimane dell’argine del fiume”. Il sindaco annuncia per i prossimi giorni il lutto cittadino a Casteldaccia. Risulta ancora disperso il medico Giuseppe Liotta, 40 anni, che ieri sera si stava recando all’ospedale di Corleone (Palermo) per il cambio turno. Per cercarlo sarà utilizzato anche un drone . La sua auto è stata rinvenuta all’incrocio tra la Strada Statale 18 e la Strada provinciale 96, chiusa a chiave. Con ogni probabilità, vista la situazione, con l’acqua e il fango che stavano sommergendo la strada, il medico è sceso dalla sua auto per cercare di salvarsi. Il telefono cellulare risulta spento da ieri. Gli ultimi contatti sono stati registrati con i suoi parenti a cui il medico ha detto di essere preoccupato per il maltempo.
Redazione
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