venerdì, Aprile 19, 2024

Milano, Inchiesta Fonsai: Giulia Ligresti torna in libertà

Giulia Ligresti torna in libertà e lascia il carcere di San Vittore dov’era detenuta dallo scorso 19 ottobre. La Corte d’appello di Milano ha dato ragione agli avvocati difensori Gian Luigi Tizzoni e Davide Sangiorgio e ha accolto la richiesta di sospensione dell’esecuzione della sentenza di Torino legata all’inchiesta Fonsai, ‘chiusa’ nel 2013 dall’imprenditrice con un patteggiato a due anni e otto mesi di pena. La richiesta di revisione è stata avanzata dai legali dopo che la sentenza di assoluzione nei confronti del fratello Paolo, per gli stessi fatti, è diventata definitiva rendendo “inconciliabile” le due sentenze “visto un pronunciamento passato in giudicato che dichiara l’insussistenza del fatto”, spiega l’avvocato Sangiorgio. Oggi i giudici della quinta sezione penale hanno ritenuto, prima di qualsiasi decisione nel merito, “che sussistono i presupporti alla sospensione della pena”, visto che “è emerso un contrasto di giudicati”, aggiunge il legale Tizzoni.  Paolo Ligresti e gli altri imputati del filone milanese di Fonsai sono stati infatti assolti “perché il fatto non sussiste” con sentenza irrevocabile a far data dal 29 ottobre scorso. La Corte d’appello di Milano ha dunque deciso per l’immediata scarcerazione, consentendo alla figlia dell’immobiliarista milanese, morto lo scorso maggio, di potersi concentrarsi nuovamente sul suo percorso di messa alla prova. “Non è mai stata prevista la possibilità di fare la ‘pr’, la sua richiesta prevedeva del volontariato in un’associazione indicata dalla Uepe”, gli uffici per l’esecuzione penale esterna, precisa Tizzoni. Giulia Ligresti era finita in carcere lo scorso 19 ottobre dopo che il giudice del tribunale di sorveglianza di Torino Elena Bonu aveva respinto la proposta di un percorso di messa alla prova alternativo alla detenzione rendendo così efficace, dopo cinque anni, il patteggiamento. L’imprenditrice era già stata arrestata il 17 luglio 2013 insieme alla sorella Jonella e al padre Salvatore con l’accusa di aggiotaggio e falso in bilancio di Fonsai. Dopo più di un mese (28 agosto) attraverso una perizia medica, aveva ottenuto di poter lasciare il carcere di Vercelli e attendere ai domiciliari il processo.
Redazione
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