venerdì, Marzo 29, 2024

Musica: Al Conservatorio di Milano splendido concerto del pianista Chick Corea

di Alessandro Ceccarelli

E’ stata una serata memorabile all’insegna della grande musica. Il pianista italoamericano Chick Corea si è esibito al piano solo nella prestigiosa sede del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Il musicista 77enne ha offerto una performance di grande impatto emotivo, di coinvolgimento e di tecnica pianistica sopraffina. Il suo concetto di musica è ovviamente senza confini, senza frontiere e senza paletti. Chick Corea ha concepito il concerto proponendo accostamenti estremamente interessanti fra compositori classici e del jazz. I primi due brani hanno visto l’abbinamento fra l’austriaco Mozart (1756-1791) e l’americano Gershwin (1898-1937) e poi un ‘insolito’ duetto tra l’italiano Domenico Scarlatti (1685-1757) e lo statunitense Bill Evans (1929-1980), quest’ultimo considerato il ‘padre’ del pianismo jazz moderno. Il concerto è poi proseguito con l’immortale genio del piano Chopin (1810-1849) con il brasiliano Jobim (1927-1994), monumento della bossa nova sudamericana. Soprattutto quest’ultima combinazione ha dimostrato come possano perfettamente convivere due concezioni di musica apparentemente diverse: lo spirito e il romanticismo del compositore polacco è assai vicino alla passionalità latina del ‘collega’ brasiliano. Nella seconda parte dello spettacolo Chick Corea ha poi fatto un sentito e commosso omaggio al suo amico spagnolo Paco De Lucia, scomparso nel 2014. Il pianista ha suonato il meraviglioso brano “The yellow nimbus” del 1982 con delle sonorità tipiche della musica flamenco. Nella parte finale il musicista italo-americano ha proposto la suite “Children’s song” divisa in venti parti dedicata allo spirito e alla bellezza dei bambini. In questa lunga performance finale Chick Corea ha fatto uso in chiave  ‘contemporanea’ delle corde e dell’aspetto percussivo del pianoforte, omaggiando l’ungherese Béla Bartok (1881-1945), una sua grande influenza musicale. Nonostante i suoi 77 anni, Armando Anthony ‘Chick Corea’ (1941) ha dimostrato di essere in eccellente forma: le sue mani sulla tastiera sono apparse agilissime, eleganti cercando sempre le note giuste e mai proponendo un virtuosismo sterile. La sua cifra è senza dubbio il coinvolgimento emotivo: l’espressività e l’eclettismo sono assolutamente unici e sbalorditivi. Da segnalare in conclusione anche il suo aspetto gioviale, gentile e cordiale: ha invitato prima una ragazza e un ragazzo sul palco per dedicare a loro due brevi improvvisazioni e poi ha chiaimato quattro persone dal pubblico che hanno avuto il privilegio di suonare a quattro mani con il sommo pianista.

Redazione
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