martedì, Aprile 23, 2024

Studenti in piazza in 70 città per protestare contro il Governo

Gli studenti tornano in piazza contro il governo. Gli organizzatori di Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti e Link hanno lanciato iniziative in 70 città per oggi e domani per protestare contro alcune misure inserite in manovra e chiedere maggiori finanziamenti alla scuola. “Dopo il nostro incontro con Di Maio del 26 ottobre, abbiamo visto una manovra di bilancio che prevede tagli ai finanziamenti per l’Istruzione e per la Cultura – dichiara Giacomo Cossu, Coordinatore nazionale di Rete della Conoscenza – Scendiamo in piazza perché devono essere ripristinati i finanziamenti alla scuola e all’universitàsottratti negli ultimi 10 anni, con un investimento di 7 miliardi all’anno”. “Le coperture possono arrivare dal taglio dei sussidi statali ai petrolieri per almeno 2 miliardi. Di Maio ha dichiarato di voler approvare questa nostra proposta, ma dov’é il provvedimento? – continua Cossu – Siamo stanchi delle promesse, con la retorica non ci paghiamo l’affitto da fuori sede, il costo dei materiali didattici e le ristrutturazioni degli edifici scolastici e universitari che cadono a pezzi”. “Dal ministero dell’Istruzione in questi mesi abbiamo ricevuto solo tagli e orecchie da mercante: il massimo esempio è il falso superamento dell’alternanza, che significa solo risparmi per il Miur e orientamento al lavoro per gli studenti – dichiara Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti – Il ministro Bussetti sostiene fermamente che gli investimenti non siano necessari per il miglioramento delle scuole di fronte ad edifici fatiscenti e soffitti crollati, diritto allo studio, welfare studentesco inesistenti, offerta formativa non di qualità”. “Alle esigenze degli studenti – prosegue Biazzo – questo nuovo ministro risponde tagliando 60 milioni di euro alla didattica, trasformando l’alternanza in orientamento al lavoro, lasciando che si sprechino 2,5 milioni di euro su polizia cinofila e telecamere nelle scuole! Basta scuse, inonderemo le piazze per costruire la scuola controcorrente, che sia libera gratuita democratica e ribelle!”. Gli fa eco il coordinatore nazionale di Link Alessio Bottalico: “Dal Ministro Di Maio abbiamo ricevuto solo promesse: sull’Università e sul diritto allo studio nella legge di stabilità non c’è un euro in più. Lo ripetiamo ormai da mesi, senza investimenti, anche quest’anno l’emergenza degli idonei non beneficiari è dietro l’angolo. Inoltre, la situazione dei servizi di diritto allo studio e delle residenze universitarie non è differente: tantissimi sono gli studenti esclusi dagli alloggi e il bando nazionale delle residenze non è ancora sbloccato, né sono stati aumentati i fondi”. “Il maltempo ha messo in evidenza più che mai la fragilità delle strutture universitarie con tetti che cadono a pezzi, eppure sui finanziamenti agli Atenei neanche l’ombra – conclude – si sta parlando negli ultimi giorni di 100 milioni dal 2020 che rappresentano delle briciole rispetto a quanto sarebbe necessario per l’edilizia universitaria, l’innalzamento della no tax area, il reclutamento e il superamento del numero chiuso a cui si affianca l’insufficiente aumento delle borse di specializzazione. Saremo in stato di agitazione fin quando non ci vedremo garantito ciò che ci spetta”.
Redazione
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