venerdì, Aprile 26, 2024

Di Maio e gli inceneritori: “Parlarne è vintage” Salvini replica: “Avanti in Lombardia e non voglio che il Paese vada indietro”

Al giorno d’oggi parlare ancora di inceneritori è “vintage” e, per fronteggiare la questione rifiuti occorre creare maggiore raccolta differenziata. A ribadirlo è il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che, a distanza, continua a manifestare posizioni diametralmente opposte da quelle espresse dal collega e omologo Matteo Salvini, nonché ministro dell’Interno, che poi ha immediatamente replicato al suo collega di Governo. Da Pomigliano d’Arco, a margine della firma di un protocollo d’intesa con i ragazzi dell’istituto tecnico Barsanti, il leader del Movimento 5 Stelle, sollecitato dai giornalisti, si è detto però convinto che “alla fine tutte le diversità di vedute nel governo si superano”. “Credo che ci siamo convinti tanto tempo fa – ha risposto a chi gli chiedeva se avesse fatto cambiare idea a Salvini sugli inceneritori – perché abbiamo fatto un contratto di governo oltre sei mesi fa su questo. Quando ci vediamo e ci mettiamo al tavolo alla fine si va sempre avanti”. Di Maio ha aggiunto: “Oggi, però, parlare di inceneritori è come parlare della cabina telefonica con il telefono a gettoni. Qualcuno può essere ancora affascinato dal vintage, ma sempre vintage rimane”. “Per fare un inceneritore – ha sottolineato il ministro – non ci vuole un giorno ma anni e anni, negli anni facciamo la differenziata e guardiamo al futuro invece di guardare al passato”. Riferendosi, poi, alla vicenda della Campania, Di Maio ha spiegato: “Dobbiamo investire sulla differenziata perché si creano più posti di lavoro. Siamo a quota cinquanta per cento e vedrete che in pochi anni possiamo arrivare a percentuali in media Ue”, ha concluso il vicepremier ricordando che “se produci meno immondizia paghi meno la Tari”. Ma immediata e durissima è arrivata la replica del collega vicepremier Salvini: “La Lombardia non torna indietro, anzi l’obiettivo è che anche altre regioni vadano avanti. Non voglio un paese che torni indietro”. spiega il ministro sposando la linea del governatore lombardo.
Redazione
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