venerdì, Aprile 19, 2024

Da Torino un segnale al Governo. Tremila imprenditori e 12 associazioni d’impresa chiedono una svolta. Monito di Boccia: “Il Premier convinca i suoi vice a tagliare 4 mld o si dimetta”

Tremila imprenditori sono arrivati da tutta Italia alle Ogr, le ex Grandi Officine Riparazioni di Torino, dove si riparavano i treni dalla metà dell’800, per la manifestazione organizzata per sollecitare il rilancio delle infrastrutture a partire dalla Torino-Lione. Presenti dodici associazioni d’impresa, che complessivamente rappresentano 13 milioni di lavoratori e oltre il 65% del Pil. L’incontro ‘Infrastrutture per lo sviluppo. Tav, l’Italia in Europa’ ci sono i presidenti nazionali di Confindustria, Casartigiani, Ance, Confapi, Confesercenti, Confagricoltura, Legacoop, Confartigianato, Confcooperative, Confcommercio, Cna e Agci. Tutti i leader delle associazioni d’impresa hanno detto la loro e tra tutti c’è da registrare l’arringa del Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che è un vero e proprio avvertimento al Governo: “Se siamo qui è perché la nostra pazienza è quasi limite, per mettere insieme 12 associazioni tra cui alcune concorrenti tra loro. Se siamo qui tra artigiani, commercianti, cooperative, industriali, qualcuno si dovrebbe chiedere perché. La politica è una cosa troppo importante per lasciarla solo ai politici. Siamo dodici associazioni che rappresentano tre milioni di imprese, oltre il 65% del Pil. È un segnale importante che si vuole dare al governo. Si parte dalla Tav, si pone la questione infrastrutture in senso largo, grandi e piccole, e si pone un auspicio che è quello di attenzione alla crescita”. Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha spiegato così il senso della manifestazione delle imprese per la Tav, oggi alle Ogr di Torino. “Il messaggio di oggi è un richiamo alla politica e al governo da parte dei corpi intermedi dello Stato: avere il senso del limite”, afferma Boccia. Aggiunge: “Il governo ha convocato i vertici torinesi delle associazioni fattoriali e non quelli nazionali. Questo la dice lunga sull’idea che ha il governo della Torino- Lione come fosse un fatto locale, mentre al contrario l’opera è una questione nazionale”.

 

 

 

 

Redazione
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