sabato, Aprile 20, 2024

Dopo oltre 40 anni trovato un proiettile del ‘Mostro di Firenze’. Era in un cuscino dei due giovani francesi trucidati nel 1985

I carabinieri del Ros hanno estratto un’ogiva rimasta dal 1985 in un cuscino trovato nella tenda di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, la coppia di giovani francesi ultime vittime del mostro di Firenze. Un colpo a vuoto che non venne trovato nel corso delle indagini di 33 anni fa (i due francesi vennero uccisi nella notte tra il 7 e l’8 settembre 1985) e che è stato estratto e consegnato al consulente della procura, nell’ambito della nuova inchiesta coordinata dal pm Luca Turco e condotta dal Ros. La prima verifica dirà se sia stato sparato dalla Beretta calibro 22 o da un’altra pistola. L’ogiva sembra sia in condizioni migliori rispetto ad altri reperti che ora vengono analizzati con le nuove tecniche messe a disposizione dalla scienza. Cosa altro potrà dire non è dato saperlo e la procura, che si limita a confermare il ritrovamento del proiettile, si trincera nel riserbo assoluto. Non è escluso che gli inquirenti siano andati anche alla ricerca di un eventuale dna. Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili vennero uccisi nella notte tra il 7 e l’8 settembre 1985 in una piazzola agli Scopeti, nel comune di San Casciano Val di Pesa (Firenze). Fu l’ultimo dei duplici omicidi attribuiti al mostro di Firenze. La nuova inchiesta sui delitti, coordinata dal procuratore aggiunto Luca Turco, avrebbe costretto i carabinieri del Ros a riprendere in mano tutti i reperti passandoli al setaccio uno per uno. Proprio in uno di questi, un cuscino che gli inquirenti trovarono nella tenda dei francesi, sarebbe stata trovata l’ogiva, sembra anche in condizioni migliori rispetto ad altri reperti che ora vengono analizzati con le nuove tecniche messe a disposizione dalla scienza, tecniche che 33 anni fa non c’erano.

Cosa potrà dire non è dato saperlo e la procura, che si limita a confermare il ritrovamento del proiettile, si trincera nel riserbo assoluto. Di certo il consulente a cui è stata affidata l’ogiva, potrà stabilire se è stata sparata dalla Beretta calibro 22 o da una pistola diversa. L’ipotesi di una seconda arma non è mai del tutto stata esclusa nelle lunghe indagini che hanno interessato gli otto duplici omicidi. Non è escluso che gli inquirenti siano andati anche alla ricerca di un eventuale dna.

Redazione
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