sabato, Aprile 20, 2024

Il Presidente dell’Iss Ricciardi lancia l’allarme sul clima: “Solo due generazioni per salvare il pianeta”

E’ ancora allarme sul clima. Stavolta a lanciarlo è il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Walter Ricciardi. “Due generazioni, ovvero 20 anni, per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici e dagli effetti devastanti che questi avranno sulla salute dell’uomo e dei territori”, è l’ultimatum del presidente dell’Iss. “È questo il tempo che ci rimane per mettere in atto misure concrete. Fra 20 anni potrebbe già essere troppo tardi. Già oggi le morti in Europa legate ai cambiamenti climatici sono migliaia l’anno, ma saranno milioni nel prossimo futuro se non si agisce subito”.

Poi fornisce il numero delle vittime: “L’Oms oggi ci dice che circa 250mila morti l’anno nei prossimi vent’anni saranno attribuibili, direttamente o indirettamente al cambiamento climatico. Come scienziati abbiamo il dovere di richiamare l’attenzione su questo problema, farlo diventare una priorità e indicare strategie per invertire questa drammatica tendenza prima che sia troppo tardi”, afferma Ricciardi presentando alla stampa il primo Simposio internazionale Health and Climate Change che si apre oggi a Roma.

“I cambiamenti climatici sono la vera minaccia globale di questo secolo e attraversano tutta la condizione umana e ambientale – afferma Ricciardi – dalle ondate di calore, all’approvvigionamento idrico fino a quello alimentare e allo smaltimento dei rifiuti. La qualità della nostra vita, la nostra salute e la stessa nostra sopravvivenza sono quindi messe a serio rischio dai cambiamenti climatici prodotti soprattutto dall’inquinamento. Gestire queste trasformazioni, cambiare rotta è diventata la vera emergenza e la vera sfida”.

“La comunità scientifica oggi ha fatto un primo passo per condividere questa consapevolezza e farla diventare una responsabilità e un impegno comune. Questa sfida – conclude il presidente – si vince con la collaborazione di tutti. Dai decisori politici, al mondo industriale, a quello dell’educazione e attraverso i nostri atti quotidiani. C’è bisogno di tutti”.

Redazione
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